Il Sax è uno strumento che mi ha sempre affascinato. Ho scovato questi due video nei quali vengono eseguiti due brani che hanno fatto la storia del tango: Malena e Adios Nonino.
Buon ascolto...
domenica, maggio 18, 2008
venerdì, maggio 16, 2008
Una Milonga sul Mare nella suggestiva Baia di Marina Corta

Costo : Euro 270,00
Programma
VENERDI’
18.45/20.15 SACADAS Y BARRIDAS II livello
SABATO
16.00/17.00 TECNICA UOMO-DONNA Livello unico
17.15/18.45 BOLEOS I livello
19.00/20.30 COLGATAS Y VOLCADAS II livello
DOMENICA
16.00/17.00 CHACARERA Livello unico
17.15/18.45 VALS Livello unico
19.00/20.30 MILONGA Livello unico
SABATO
16.00/17.00 TECNICA UOMO-DONNA Livello unico
17.15/18.45 BOLEOS I livello
19.00/20.30 COLGATAS Y VOLCADAS II livello
DOMENICA
16.00/17.00 CHACARERA Livello unico
17.15/18.45 VALS Livello unico
19.00/20.30 MILONGA Livello unico
il prezzo comprende: lo stage (11 ore suddivise in due livelli + 3 ore per principianti), l’ingresso alle milonghe (3 sere) mezza pensione all’hotel Carasco **** in camere doppie superior (balcone vista mare - le camere riservate con balcone vista mare sono in numero limitato e saranno assegnate in ordine di prenotazione), scelta tra 4 primi, 4 secondi e 4 contorni (bevande escluse)
- - € 10,00 per il supplemento singola al giorno
- - 30% di riduzione per il terzo e il quarto letto (50% per bimbi fino a 12 anni)
- - servizio pulmino da e per il porto arrivo: 16.05.08 partenza: 19.05.08
Prenotazioni presso l’hotel Carasco: info@carasco.it
info : Enza: 333/3392959 enza.scalisi@tele2.it , Roberto: 339/4032045 grisor@tiscali.it
organizzazione: Lipartango - tango argentino Isole Eolie - http://www.lipartango.it/
Antonio Marangolo -- Juan Carlos Biondini Duo a Borgotaro
Concerto al Museo delle Mura di Borgotaro (Parma) di Antonio Marangolo -- Juan Carlos Biondini Duo
Parte prima
Parte seconda
Si sono definiti come due "emigranti" della musica, due emigranti di lusso: in realtà, quelli che hanno suonato, che hanno deliziato il pubblico, al Museo delle Mura, sono due grandissimi artisti, in senso assoluto. Flaco Biondini e Antonio Marangolo, per quasi due ore, con una performance live, degna di un grande teatro, hanno fatto sognare tutti. Perfetti tecnicamente, con una grande anima, con una grande passione per la musica, che traspariva da ogni nota, da ogni loro frase; un duo, le note di un sax e di una chitarra, in grado di far emozionare, di scavare nella fantasia del pubblico. Di evocare, di condividere, insieme ai loro, i nostri pensieri migranti. "Semplicemente" con un sax e con una chitarra.
Due grandi maestri dell'anima, dei sentimenti.
Antonio Marangolo
Sassofonista, arrangiatore, compositore, ha iniziato le sue collaborazioni con il mondo della canzone d'autore con Fossati, Venditti, Vanoni e altri. Lunga e fortunata la collaborazione con Paolo Conte e Vinicio Capossela. Arrangiatore per Miriam Makeba, Caterina Caselli, Sergio Endrigo.
Sassofonista di Francesco Guccini con il quale lavora dal 1983.
Juan Carlos Biondini
Chitarrista argentino originario di Junìn ( Buenos Aires). Dopo avere lavorato diversi anni nel proprio paese si trasferisce in Italia e inizia la sua collaborazione con Francesco Guccini del quale diviene chitarrista.
Ha collaborato con Paolo Conte, Bruno Lauzi, Claudio Lolli, Pierangelo Bertoli, Vinicio Capossela.
Nel 1994 viene nominato membro onorario della " Accademia del Tango e del Bolero".
Parte prima
Parte seconda
Si sono definiti come due "emigranti" della musica, due emigranti di lusso: in realtà, quelli che hanno suonato, che hanno deliziato il pubblico, al Museo delle Mura, sono due grandissimi artisti, in senso assoluto. Flaco Biondini e Antonio Marangolo, per quasi due ore, con una performance live, degna di un grande teatro, hanno fatto sognare tutti. Perfetti tecnicamente, con una grande anima, con una grande passione per la musica, che traspariva da ogni nota, da ogni loro frase; un duo, le note di un sax e di una chitarra, in grado di far emozionare, di scavare nella fantasia del pubblico. Di evocare, di condividere, insieme ai loro, i nostri pensieri migranti. "Semplicemente" con un sax e con una chitarra.
Due grandi maestri dell'anima, dei sentimenti.
Antonio Marangolo
Sassofonista, arrangiatore, compositore, ha iniziato le sue collaborazioni con il mondo della canzone d'autore con Fossati, Venditti, Vanoni e altri. Lunga e fortunata la collaborazione con Paolo Conte e Vinicio Capossela. Arrangiatore per Miriam Makeba, Caterina Caselli, Sergio Endrigo.
Sassofonista di Francesco Guccini con il quale lavora dal 1983.
Juan Carlos Biondini
Chitarrista argentino originario di Junìn ( Buenos Aires). Dopo avere lavorato diversi anni nel proprio paese si trasferisce in Italia e inizia la sua collaborazione con Francesco Guccini del quale diviene chitarrista.
Ha collaborato con Paolo Conte, Bruno Lauzi, Claudio Lolli, Pierangelo Bertoli, Vinicio Capossela.
Nel 1994 viene nominato membro onorario della " Accademia del Tango e del Bolero".
Categoria:
Antonio Marangolo,
Juan Carlos Biondini
mercoledì, maggio 14, 2008
Ritornano Chico Frumboli y Juana Sepulveda

Tutti noi conosciamo Chico ed il suo stile particolare, le sue improvvisazioni....per chi volesse apprendere ed ha perso il suo precedente stage ecco il programma di questo workshop che si prefigge lo scopo di migliorare il proprio livello di conoscenza con delle lezioni progressive. Che dirvi...buon divertimento!!! ;)
Programma
venerdì 23 maggio
A - 20:30-22:00 TECNICA DONNA e UOMO - livello UNICO
Alle ore 23:00 serata con esibizione di CHICHO e JUANA
presso l'ex Macello di via Zurria 67 (traversa via Plebiscito, 15) - Catania
ingresso 10,00 euro
sabato 24 maggio
B - 15:30-17:00 TANGO - livello 1
C - 17:15-18:45 TANGO - livello 2
D - 19:00-20:30 TANGO - livello 3
domenica 25 maggio
E - 15:30-17:00 TANGO - livello 1 e 2
F - 17:15-18:45 TANGO - livello 2 e 3
G - 19:00-20:30 TANGO - livello 3
L'intero stage si terrà presso l'ex Macello Comunale di via Zurria 67
(traversa di via Plebiscito n. 15) - Posteggio interno
legenda gruppi
livello 1 = da 6 mesi a 1 anno di ballo
livello 2 = da 1 a 2 anni di ballo

livello 3 = oltre 2 anni di ballo
Costi
1 lezione 30,00 euro
2 lezioni 55,00 euro
3 lezioni 75,00 euro
4 lezioni 90,00 euro
5 lezioni 100,00 euro
6 lezioni 120,00 euro
7 lezioni 140,00 euro
NOTE
- il lavoro di questo workshop è progressivo per cui si consiglia di seguire tutte le lezioni fino al raggiungimento del proprio livello
- l'iscrizione è valida solo dopo aver versato il 50% dell'intera quota
- non è consentito assistere alle lezioni ai non partecipanti
- nel corso delle lezioni, agli iscritti da singoli, sarà richiesto il cambio coppia ogni 15 minuti
INFO e ISCRIZIONI
335.6888597 (enzo)
339.3609808 (anna)
photo by Shawn Koppenhoefer
martedì, maggio 13, 2008
Mostra fotografica di Laredo Montoneri con protagonisti Tanghéri!

Ebbene, quel ragazzo oggi inaugura una sua mostra fotografica presso la sede dell'ACAF (Associazione Catanese Amatori Fotografia) e soggetti di tale mostra siamo anche noi ignari protagonisti di questi scatti!
Chi volesse vederli di persona si rechi alle ore 21:00 in via Pola, 22 int.S Catania, presso la sede dell'ACAF.
Un'anticipazione di ciò che vedrete potete già averla sul sito di Montoneri. (Certo sarebbe stato carino farcelo sapere in via ufficiale...ma che dire? Gli scatti sono molto belli, accontentiamoci di averlo saputo tramite passaparola).
Presto vi faremo sapere se la mostra sarà aperta anche nei prossimi giorni.
sabato, maggio 10, 2008
Hugo Del Carril
Hugo Del Carril negli anni ´30 è stato uno dei più celebri cantanti di tango, oltre che presentatore alla radio, attore e regista cinematografico. Il suo successo, che ha raggiunto l´apice alla fine degli anni ´40, è ora inevitabilmente sbiadito. Pochi sanno che il vero nome di Hugo Del Carrill è Ugo Fontana, stesso nome del padre, originario della zona di Cavriago, in provincia di Reggio Emilia, dove sembra sia nata anche la madre. Le ricerche sono in corso a Cavriago, a Reggio Emilia e dintorni, per avere la conferma che i natali di uno dei più grandi uomini di spettacolo dell´Argentina di quegli anni siano in terra emiliana. La cosa non deve stupire: molti immigrati, soprattutto italiani e spagnoli, hanno lasciato la loro impronta nel tango e con il tempo sono diventati veri "tangueros" di razza. Il tango è la voce più autentica di Buenos Aires, nata nei suburbi, negli angiporti, nei caffè peccaminosi e poi arrivata, dalle zone più marginali e popolari, ai lussuosi cabaret del centro, dove l´aspetto passionale e picaresco si è contaminato con lo splendore delle grandi orchestre. Hugo del Carril fu un vero "porteño": nato nel quartiere di Flores nel 1912, cominciò a cantare giovanissimo, raggiungendo già nel 1936 un grande successo con "Luna de arrabal". I media gli aprirono le porte: prima la radio, dove a metà degli anni ´30 fece anche il presentatore, e poi il cinema, dapprima come attore (iniziò nel ´36 interpretando un tango in "Los muchachos de antes no usaban gomina", del celebre regista Manuel Romero) e poi come regista lui stesso.
Benché la sua filmografia possa contare molti titoli, oggi Hugo Del Carrill è ricordato soprattutto per "Las aguas bajan turbias", il suo capolavoro. Per il resto, la critica lo considera un autore realista incline a banalizzare le sue intuizioni nel melodramma o nel feuilleton. Del resto, Hugo era uno che veniva dal popolo, un immigrato, non certo un fine intellettuale. La parabola discendente cominciò a fine anni ´50, e vi giocò un ruolo anche la sua compromissione con il peronismo, che lo tagliò progressivamente fuori dall´élite intellettuale del tempo. Così, dopo anni di ruoli marginali a teatro, al cinema e alla tv, e qualche altro tardivo passaggio in sala d´incisione, quello che era stato un vero divo negli anni ´40 e uno degli attori meglio pagati, subito dopo il grande Luis Sandrini, si ritrovò in forti ristrettezze economiche. Per la solita legge del contrappasso, il vecchio immigrato di origini emiliane morì solo e praticamente povero nel 1989.
Tratto da: Emiliano-romagnoli nel mondo
EL TAITA del ARRABAL
Del Film :"La Cumparsita" año 1947 , interpreta HUGO DEL CARRIL , de Manuel Romero , Jose Padilla y Bayon Herrera "El Taita del Arrabal".-
El Taita del Arrabal
Música: José Padilla
Letra: Manuel Romero / Luis Bayón Herrera
Era un malevo buen mozo
de melena recortada;
las minas le cortejaban
pero él las trataba mal.
Era altivo y le llamaban
el Taita del Arrabal.
Pero un día la milonga
lo arrastró para perderlo:
usó corbatita y cuello,
se emborrachó con pernot,
y hasta el tango arrabalero
a la francesa bailó.
La linda vida antigua
por otra abandonó
y cuando acordarse quiso
perdido se encontró.
Pobre Taita, muchas noches,
bien dopado de morfina,
atorraba en una esquina
campaniao por un botón.
Y el que antes daba envidia
ahora daba compasión.
Hasta que al salir de un baile,
después de una champagnada,
la mujer que acompañaba
con un taura se encontró.
Relucieron los bufosos
y el pobre Taita cayó.
Y así, una noche oscura,
tuvo un triste final
aquel a quien le llamaban
el Taita del Arrabal.
Benché la sua filmografia possa contare molti titoli, oggi Hugo Del Carrill è ricordato soprattutto per "Las aguas bajan turbias", il suo capolavoro. Per il resto, la critica lo considera un autore realista incline a banalizzare le sue intuizioni nel melodramma o nel feuilleton. Del resto, Hugo era uno che veniva dal popolo, un immigrato, non certo un fine intellettuale. La parabola discendente cominciò a fine anni ´50, e vi giocò un ruolo anche la sua compromissione con il peronismo, che lo tagliò progressivamente fuori dall´élite intellettuale del tempo. Così, dopo anni di ruoli marginali a teatro, al cinema e alla tv, e qualche altro tardivo passaggio in sala d´incisione, quello che era stato un vero divo negli anni ´40 e uno degli attori meglio pagati, subito dopo il grande Luis Sandrini, si ritrovò in forti ristrettezze economiche. Per la solita legge del contrappasso, il vecchio immigrato di origini emiliane morì solo e praticamente povero nel 1989.
Tratto da: Emiliano-romagnoli nel mondo
EL TAITA del ARRABAL
Del Film :"La Cumparsita" año 1947 , interpreta HUGO DEL CARRIL , de Manuel Romero , Jose Padilla y Bayon Herrera "El Taita del Arrabal".-
El Taita del Arrabal
Música: José Padilla
Letra: Manuel Romero / Luis Bayón Herrera
Era un malevo buen mozo
de melena recortada;
las minas le cortejaban
pero él las trataba mal.
Era altivo y le llamaban
el Taita del Arrabal.
Pero un día la milonga
lo arrastró para perderlo:
usó corbatita y cuello,
se emborrachó con pernot,
y hasta el tango arrabalero
a la francesa bailó.
La linda vida antigua
por otra abandonó
y cuando acordarse quiso
perdido se encontró.
Pobre Taita, muchas noches,
bien dopado de morfina,
atorraba en una esquina
campaniao por un botón.
Y el que antes daba envidia
ahora daba compasión.
Hasta que al salir de un baile,
después de una champagnada,
la mujer que acompañaba
con un taura se encontró.
Relucieron los bufosos
y el pobre Taita cayó.
Y así, una noche oscura,
tuvo un triste final
aquel a quien le llamaban
el Taita del Arrabal.
Categoria:
Emigranti,
Hugo Del Carril,
Lyrics,
Video
Tito Schipa
Raffaele Attilio Amedeo Schipa nasce a Lecce, quarto figlio di una famiglia modesta (il padre Luigi è guardia daziaria) nel quartiere popolare delle Scalze negli ultimi giorni del 1888, ma viene iscritto all'anagrafe il 2 Gennaio 89 per questioni di leva militare.
Il suo sovrannaturale talento vocale viene notato immediatamente dal maestro elementare Giovanni Albani poi da tutta Lecce, per cui fu sempre "propheta in patria".
Con l'arrivo da Napoli del vescovo napoletano Gennaro Trama (1902) vero talent scout dell'epoca, l'avvio all'arte del giovane talento, soprannominato ormai "Titu" (piccoletto), è garantito con la sua entrata in seminario, dove studierà anche da compositore.
Dopo un'adolescenza piuttosto agitata nella sua città natale, dove dà prova, oltre che del suo talento artistico, anche della sua predisposizione all'avventura e alla seduzione, su consiglio del suo miglior maestro di canto, Alceste Gerunda, Tito "emigra" a Milano per completare gli studi con Emilio Piccoli e cercare l'occasione di debutto (naturalmente a pagamento) che avviene a Vercelli con una Traviata(4 Febbraio 1909).
Il successo non è immediato (le caratteristiche vocali del ragazzo sono del tutto inconsuete per il pubblico medio dell'epoca) ma la progressione è sicura e costante, fino a che, dopo una lunga routine di formazione nella compagnia operistica di Giuseppe Borboni, culminata a Roma per l'Esposizione Universale del 1911, il primo trionfo lo aspetta a Napoli nella stagione del 1914 diretta da Leopoldo Mugnone, dove con una Tosca leggendaria il nome d'arte "Tito Schipa" si impone definitivamente alle cronache artistiche e mondane.
Il successo lo porta subito in Spagna, e lo spagnolo è la lingua più esemplare della sua naturale predisposizione poliglotta (ne parlerà correntemente quattro e ne canterà undici compreso l'aborigeno australiano più, come ripeteva, il napoletano) il che lo aiuta a conquistare con facilità il cuore degli spagnoli, orfani del loro idolo, il tenore catanese Giuseppe Anselmi.
Con una Manon del 14 Gennaio 1918 al Real di Madrid anche il primo trionfo all'estero è assicurato.
Segue un periodo di viaggi tra la Spagna e il Sud America, dove si gettano le fondamenta di un lungo intenso rapporto con il pubblico, specialmente argentino. Ma la guerra, col pericolo dei sottomarini, vede il giovane Schipa intentare e vincere una causa con la sua agenzia artistica per farsi riconoscere il diritto a non navigare fino alla cessazione delle ostilità.
Il 1919 è l'anno dell'approdo negli Stati Uniti, invitato dalla soprano Scozzese Mary Garden e dall'impresario Cleofonte Campanini, che insieme gestiscono la Civic Opera di Chicago. Qui sposa la soubrette francese Antoinette Michel d'Ogoy, conosciuta a Montecarlo in occasione della prima assoluta di La Rondine di Giacomo Puccini, da cui avrà due figlie, Elena e Liana.
Questa volta è Rigoletto l'opera del debutto trionfale a Chicago (4 Dicembre). Inizia per Tito Schipa l'avventura statunitense, cominciata come probabile successore di Caruso ma in realtà definitasi come quella dell'Anti-Caruso per eccellenza, che lo vede tenore stabile di Chicago per 15 anni, indi primo tenore al Metropolitan di New York, ormai tra i più famosi e i più pagati cantanti dell'epoca, specialmente nella categoria del "tenore leggero" o "di grazia" dove si assicura il titolo di massimo interprete d'ogni tempo.
La permanenza e la quasi naturalizzazione americana comportano, per il carattere dinamico e curioso del soggetto, una serie di coinvolgimenti artistici, mondani e sociali di grande importanza e spesso di grande rischio :
Progetta di scrivere un'opera-jazz (quindici anni prima di Gershwin), si avvicina al repertorio leggero spagnolo e napoletano con risultati insuperati nell'ambito tenorile (grazie anche alla amicizia e collaborazione con gli autori José Padilla e Richard Barthelemy), si apre all'esperienza del nuovo cinema sonoro diventando anche un più che discreto attore di musicals (Vivere! del 1937 capeggerà il box-office italiano sia con la pellicola stessa che con le due canzoni di Bixio incluse, Vivere e Torna piccina mia), si compromette con i gangster di Al Capone venendone classicamente prima ricattato poi blandito, colleziona onorificenze e riconoscimenti prestigiosi, tra cui la Legion d'Onore francese, passa da un'avventura sentimentale all'altra con risultati disastrosi per il suo matrimonio, e soprattutto guadagna cifre vertiginose che sperpera con abilità diabolica, rimbalzando continuamente dalla classifica degli uomini più ricchi del mondo a quella di bersaglio ideale per le stangate di ogni tipo.
La seconda guerra mondiale e il suo nuovo legame sentimentale con l'attrice Caterina Boratto, che lo riavvicina all'Italia, lo portano a coinvolgimenti eccessivi con il regime fascista, soprattutto per l'antica amicizia personale con Achille Starace, suo conterraneo. L'America del pre-maccartismo lo dichiara indesiderato, e lo stesso fa l'Italia del Teatro alla Scala appena restaurato e riaperto.
L'opera di autocritica e di rigenerazione è lunga e faticosa, ma a metà degli anni '40 il cinquantenne Tito Schipa è pronto a ripartire per un'altra lunga fetta di carriera che lo porta davanti ai pubblici di tutto il pianeta con la sola esclusione di Cina e Giappone.
Nel 1944 conosce l'attrice Teresa Borgna, in arte Diana Prandi, che sposerà nel 1947 e da cui avrà Tito Jr.
Nel 1956 un invito a dirigere una scuola di canto a Budapest lo porta per la prima volta oltre cortina, esperienza che culminerà con la presidenza della giuria del festival della gioventù a Mosca nel 1957. Le sue nuove simpatie per il pubblico sovietico gli fruttano i sospetti dei servizi segreti italiani, che gli dedicano un fascicolo del SIFAR e boicottano il suo progetto di aprire un'Accadenia di canto in Italia sotto gli auspici del Quirinale.
Accusato stavolta di filocomunismo, vittima di gravi traversie economiche e coinvolto in manovre poco chiare di alcuni suoi manager e collaboratori, è costretto a tornare negli Stati Uniti, dove viene accolto, ancora una volta, con entusiasmo.
La scuola di canto nasce a New York, ed è mentre insegna canto che il diabete contratto negli anni '40 lo porta a morte il 16 Dicembre 1965, settantasettenne, dopo una carriera di 57 anni, del tutto straordinaria in un cantante lirico per lunghezza, varietà e glamour .
Specializzatosi in un repertorio limitatissimo (segreto della sua strabiliante longevità vocale) Tito Schipa ha raggiunto i vertici della sua Arte nei tre ruoli di protagonista di Werther di Massenet, di L'Elisir d'Amore di Donizetti e di L'Arlesiana di Cilea, in cui resta a tutt'oggi insuperato e forse insuperabile, oltre che nel repertorio classico della canzone spagnola e napoletana.
Testo tratto da: http://www.titoschipa.it/
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