Mai come in questo anno, l’Italia è stata Protagonista del Mundial del Tango a Buenos Aires, svoltosi l’agosto scorso. Ben quattro coppie
Italiane sono arrivate in finale: Claudio Forte e Barbara Carpino (Siracusa), Alberto Bersini e Nicoletta Pregnolato (Bergamo), Marco Palladino e Michela Beltrami (Milano) e Mauro Zompa e Sara Masi (Firenze). Un risultato eccezionale, reso ancor più significativo se si pensa che è stato raggiunto nella categoria Tango Salòn, dove gareggiano
i viejos milongueros di Buenos Aires. Un confronto molto difficile quindi.
Abbiamo chiesto a Claudio e Barbara di raccontarci questa bellissima esperienza.
Claudio e Barbara, come e perchè avete deciso di partecipare al Mondiale?
Abbiamo deciso di partecipare al Campionato Mondiale di Tango Argentino, perché qualche mese prima (Maggio 2006), siamo riusciti a vincere quello Italiano. Perciò ci siamo detti: perchè non provare a fare il mondiale?
Come sono andate le selezioni?
A Buenos Aires le selezioni sono state durissime. Eravamo più di 350 coppie, provenienti da tutto il mondo. Un’atmosfera bellissima, dove ognuno faceva il tifo per l’altro. Davvero bello.
Eravamo divisi in ronde classificatorie di 10 coppie. Ogni ronda ballava 3 brani: i primi due di Carlos Di Sarli, Osvaldo Fresedo o Juan D’Arienzo e l’ultimo sempre di Osvaldo Pugliese.
Il presentatore annunciava la ronda chiamando una coppia per volta. Che emozione sentire il nome nostro e del nostro Paese! I prime tre giorni di qualificazioni abbiamo ballato dalle due del pomeriggio fino alle nove di sera. Che fatica!
Ma condividere la nostra passione con persone provenienti da tutto il mondo è stato fantastico.
Dopo questa esperienza è cambiata la vostra idea del tango?
No. Per fortuna avevamo un’idea del tango ben definita, che la visita a Buenos Aires ha confermato in pieno: passione e divertimento puro!
È vero che in argentina il livello tecnico è veramente superiore?
Non credo che sia proprio un’altra cosa. Certo è tutto più completo in Argentina ma anche l’Europa è messa bene. Non ho trovato grandi differenze rispetto all’Europa.
Il livello tecnico non è poi così distante. Ci sono i maestri bravissimi che vengono spesso in Europa e poi ci sono gli “pseudo - maestri” che non vanno nemmeno a tempo! ma siccome sono argentini, riescono a fare tante lezioni ai molti turisti che, purtroppo, di tango capiscono veramente poco!
Trovate il Campeonato Mundial un concorso serio?
Si. È davvero serio, con un’organizzazione impeccabile – che neanche noi immaginavamo; spogliatoi riscaldati e grandissimi, ristorazione gratuita per i ballerini, staff sempre sorridente e disponibilissimo, location veramente bellissima, e un riscontro mediatico davvero forte. Per giorni siamo apparsi sui notiziari principali argentini.
Siete soddisfatti del vostro risultato?
Certo. Non potevamo chiedere di meglio: 4° posto ai Mondiali di Tango a Buenos Aires. Più di 350 partecipanti e 1500 selezioni in tutto il mondo, per un totale di oltre 5000 ballerini.È stato un sogno! La prima coppia italiana classificata al mondiale.
Considerando che le prime tre posizioni sono occupate da argentini, siamo la prima coppia di ballerini stranieri di tutto il mondo.
Raccontateci la finale.
La finale è stata davvero terribile – nel senso buono del termine. Adrenalina a non finire ed emozioni grandissime.
Sabato 26 Agosto 2006, alle ore 19, eravamo 40 coppie.
Come al solito hanno diviso i concorrenti in 4 ronde da 10 coppie. Quando abbiamo finito di ballare, eravamo già contenti di essere arrivati fino a quel punto.
Dovevano selezionare 16 coppie per la finalissima: hanno riunito tutti e annunciato le coppie che passavano alla finalissima. È stata un’emozione indescrivibile il momento in cui lo staff ha detto il nostro nome! Ci siamo abbracciati fortissimo mentre tutti applaudivano.
Infine è arrivata la finalissima: abbiamo ballato i tre brani previsti e poi i giudici hanno votato il “Campione del Mondo”. Era incredibile: mentre ballavamo tantissimi incitavano gridando forza Italia e forza Siracusa, stupendo! Addirittura il grande attore Robert Duvall ci incitava dal suo posto in prima fila. Al momento della premiazione solo 10 coppie sarebbero state premiate. Non sapevamo se ci avrebbero chiamati. Annunciavano dalla decima posizione fino alla prima. Arrivati alla nona posizione – occupata da altri due italiani, Alberto Bersini e Nicoletta Pregnolato – eravamo rassegnati ma soddisfatti del risultato. Mentre ci dicevamo: «vabbè, dai, non ci chiameranno, ma va bene così», hanno annunciato il quarto posto, il presentatore ha chiamato il numero 66, il nostro: «Barbara Carpino y Claudio Forte – Italia – Siracusa». Ci siamo abbracciati forte, il pubblico applaudiva e gridava “forza Italia”. È stato bellissimo! Alla premiazione ci hanno consegnato una coppa e dei fiori per Barbara. L’emozione era alle stelle. Ancora oggi quando lo raccontiamo ci emozioniamo tantissimo. Per noi, che abbiamo fatto del tango, oltre che la nostra passione, anche il nostro lavoro, questa è la più grande gioia della nostra carriera da professionisti.
Ripeterete l’esperienza e consigliate di partecipare agli altri ballerini Italiani che intendono provarci?
Crediamo di non ripetere questa esperienza nell’immediato futuro, anche se molto bella perchè è molto faticosa: non abbiamo nemmeno avuto tempo per visitare Buenos Aires! Il risultato che abbiamo ottenuto è irripetibile. Ci basta così! Consigliamo però a tutti i ballerini italiani, di provare questa bellissima esperienza, di danza e di vita.
Per chi non avesse visto l'intervista andata in onda su rai uno qualche settimana fa la può scaricare da ->qui<-
Articolo tratto da tango Magazine
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