giovedì, ottobre 04, 2007

Lucas di Giorgio y Soledad Chaves


Serata Empire 3 ottobre 2007

10 commenti:

  1. E' raro che io mi impegni in gratuiti complimenti del tipo "eleganti, emozionanti" e vai con i soliti clichè... Soledad faceva parte dell'accademia di Gavito e per gli addetti ai lavori non ha bisogno di presentazioni. Lucas è alla sua altezza. Chi vive le milonghe di Buenos Aires ha un modo di abbracciarsi e di "mangiare" il pavimento che hanno perduto coloro che vivono lontano da quella città. Questa, secondo me, è la migliore coppia che ad oggi sia stata presentata ad una serata by Caminito. Comprendo che la postura e il modo personale di esprimersi non siano tipicamente "Caminitini" ma credo che divagazioni di questo livello siano sempre ben gradite a chiunque. Complimentissimi a GVNN per aver fatto da Très d'Union!

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  2. Anche a me sono piaciuti molto come coppia(giovane e con stile) come tante altre coppie già viste, non mi allargherei + di tanto e non farei neppure classifiche di merito in quanto ognuno ha il suo stile e scuola di provenienza. Per la postura va bene, caratteristica evidente e facilmente etichettabile... ma Aliento cosa intendi per "modo personale di esprimersi" non capisco come un modo personale di esprimersi possa essere associato addirittura ad un'associazione. Grazie in anticipo per la delucidazione. ;)

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  4. A me è piaciuto molto lui, la sua ricerca dei tempi e suoi giochetti con i piedi hanno attirato che mia attenzione a tal punto da non guardare la donna con cui ballava. Magari alla prossima esibizione starò più attento alle movenze di lei per farmene un idea.
    P.s.
    "...In fondo anche Angelo ha preferito seguire stage negli Stati Uniti addirittura con Julio Boca piuttosto che tornare a Buenos Aires dove vi si recò una sola volta tantissimi anni fa..."

    Ne dubito che si sia partito da qui per seguire lo stage, magari era li per lavoro e visto che si trovava lì perché non farlo... chissà... magari vorrebbe tornarci a B.A. ma tra gli 800 impegni non trova il tempo per farlo... chissà...

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  5. Aliento, non avevo dubbi sul tuo commento sono cose risapute e ridette già tante volte, infatti concordo in parte con te(anche io ho apprezzato molto la coppia che si è esibita), ma non uso solitamente la bilancia "PESA MASSE" che se sprofonda da un lato per legge fisica deve risalire dall'altro, non tendo a "castizzare" il tango in stili, ballerini, mode, quartieri, leggi, regolamenti, dogma, caz. e maz, ma provo ad assimilarlo ed esprimerlo in funzione di come mi gira la serata... mi posso emozionare ballando un VALS di BIAGI o un D'Arienzo.. o un pezzo dei Gotan, mi diverto un mondo con la milonga Morena.. esprimere e vivere le emozioni con dei costrutti che siano milongheri,milonghiani o nuevi salonistici che importanza ha ? mica ci sono i giudici con le palette che ci guardano, e non siamo neppure a BS che appena fai "un doppio slalom con sorpasso a DS ti accompagnano fuori dalla milonga"... ma l'importante è lo spirito e l'emozione che senti(ancor meglio se condivisa con il partner). Mi spiace che molti non riescono a vivere o sentire queste vibrazioni che nascono da pezzi anche nn tangheri, nn sapete cosa vi perdete. Sentite la musica.. e muovete il corpo liberando la mente.
    P.S."ancora non hai risposto però alla domanda che ti ho posto nel precedente commento".
    ;)
    Ciaux

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  7. Certamente potremmo dialogare la prossima volta che ci vediamo di presenza, ma voglio ribadire una cosa, non credo che io debba imparare a riconoscere o percepire differenze che già noto, apprezzo e che accetto come dato di fatto(non aspetto nessuna illuminazione dall'alto), il video che hai postato l'ho già visto tempo fa e confermo la bravura della coppia. Il pesa masse non è la mia bilancia preferita, credo di + alla sostanza ed alle qualità possibilmente senza ricorrere a similitudini o paragoni vari. :@) bye

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  8. Ecco fatto. Così non destabilizzo nessuno Ok? ;)

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  9. Mi alzo di buon ora e non trovo i commenti di Aliento.Ma cos'è successo?Io non credo che c'era da offendersi anzi li ho trovati interessanti e formativi,Avevo fatto una ricerca sull'argomento su cui giannicola aveva chiesto chiarimenti e da tale ricerca è nato un copia incolla che segue.Purtroppo vedo che sono arrivato in ritardo ma dopo il lavoro fatto la pubblico ugualmente!Spero visto l'accaduto che l'intervista che segue possa essere di aiuto e non urti la suscettibilità di nessuno:
    “Ho cominciato a ballare nel 1946 e ad insegnare nel 1948. Come succedeva a molti ragazzi, avevo raggiunto quell’età in cui è ammesso entrare al club di barrio e imparare a ballare o anche andare alle Academias come quella di Gaeta, di Paso, di Juan Panell, di Arturo che era nella calle Ayacucho o di Tito e Victoria che invece era in Avenida Corrientes. Nei clubs, gli uomini ballavano tra loro; invece, gli insegnanti delle Academias disponevano di tre o quattro ballerine per ogni sala e Gaeta, per fare un esempio, arrivò a gestire 25 o 30 corsi…
    Il milonguero era un ragazzo che veniva dai quartieri periferici, andava a ballare e sentiva il tango in maniera particolare; ballava così appunto perché era un milonguero, in altre parole ballava con moltissimo sentimento e senza mai abbandonare il ritmo, ma anche senza mai creare figure sulla musica…
    Tutte le coppie hanno qualche difetto in un modo o nell’altro: la posizione delle braccia, la maniera come si abbracciano, quando si separano, la pulizia del lavoro con i piedi, la pisada, la postura da fermi. Per quel che riguarda l’eleganza questa non può essere insegnata. E’ un dono naturale, è innato per un ballerino, altrimenti tutti quelli che vengono a studiare con me avrebbero la mia stessa postura e questo non è il caso… probabilmente quello che non hanno all’estero è il “porte del porteno”, il portamento delle donne e degli uomini di Buenos Aires. Ma questo succede anche qui in Argentina perché chi non è di Buenos Aires non ha lo stesso portamento del porteno, nemmeno chi vive a Cordoba, Tucuman o Mendoza. Nemmeno chi si allontana per anni da Buenos Aires ha lo stesso portamento. Tempo fa ho insegnato a Rosario e la danza del rosarino non è la medesima del porteno. Il portamento di chi vive a Buenos Aires è unico.”
    Da un intervista ad Antonio Todaro pubblicata sulla rivista El Once nel 1994

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  10. grazie El Cachafaz, un bel esempio che risponde in parte ai miei chiarimenti. Grazie per il contributo ;)

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