Carissimi compari e compadritos di milonga, vorrei sollevarvi una questione spigolosa che mi lascia perplessa sempre di più.
Entro in milonga solitamente con la mente sgombra e le braccia aperte a varon invitanti, disponibile a sperimentare sempre nuovi abbracci o a confermare sodalizi di successo; faccio una veloce verifica con la mia coscienza tanghera e mi dico che non sarò certo Ginger Rogggers o Santa Maria Plazaola de Buenos Aires, ma mi sento ottimista ed in grado di reggere l’abbraccio di un bravo varon. Con questa predisposizione d’animo m’immergo nel periglioso mare della Milonga.
Come da manuale, arrivano i nuovi ed i noti abbracci; tutto fila caldo e morbido come una tanda di Pugliese, finché, mentre mi trovo in pausa “asciugatura”, mi guardo intorno...
“Ho visto cose che voi umani non potete capire”! Ops, mi è scappata la citazione, sorry!
Ma in effetti ho visto cose che non si possono capire; almeno io, da cane sciolto qual sono, senza padrone e senza idoli, non le capisco.
Ho visto branchi di tangheri stretti in gruppi per scaldarsi a la luz del loro reciproco splendore; caste chiuse in cui sembra impossibile far breccia senza aver superato qualche strano rito d’iniziazione.
I membri di tali tribù sembrano gestire rituali scambisti in cui il gioco delle coppie viene ripetuto sera dopo sera; in questo gioco i personaggi non cambiano, ma si scambiano tra loro.
Confessare di volere invitare uno della casta per una tanda ha il sapore dell’eresia, osare invitarlo è un vero sacrilegio!
Come sacerdoti di un sapere esclusivo e segreto, si aggirano tutta la sera, levitando nel narcisistico vapore del loro ego e guardando tutti noi con sguardi acquosi, inconsistenti, per sottolineare che ci guardano ma non ci vedono; si siedono tutti vicini e se mai un impudente pretendente esterno al branco azzarda un invito, tuona potente il NO della risposta; se per concessione divina riesci a ballarci e ti scappa un minimo errore, anche solo una diversa sfumatura d’intenzione, l’oblio dell’esilio è il destino che ti attende!
A volte mi sembrano come i birilli del bowling: tutti dritti, allineati e rigidi nei loro ruoli ingessati! E penso che mi piacerebbe tanto lanciargli contro una bordata per fare uno strike col botto!
Voi che ne dite? Giochiamo a bowling alla prossima milonga?!!
Buon lunedì a tutti!
Il tengo te lo porti nella vita di tutti i giorni, a casa, nei cd, nella testa, nel modo di camminare, nei pensieri. Purtroppo, per fortuna non sempre, alcuni vizi della vita di tutti i giorni li portiamo nel tango come l'esibizionismo, il sorpasso da destra, il telefonino acceso e non ultima la tribù di appartenenza. Credo che il miglior rimedio sia "dare l'esempio". E parlarne è già un piccolo passo avanti. Viva il tango! Antonio
RispondiEliminaParole sante, Scarlett!!!:-)
RispondiEliminaHo conosciuto attraverso il tango persone straordinarie ..ma ahimè anche i presuntuosi e gli arroganti: come ci ricorda Antonio, è come nella vita!
Però una partitina a bowling...la farei volentieri!
Abrazos
Dori
ooh...le divine caste...o le sette..o come le vogliate chiamare..chi non si è mai imbattuto in questi rari animali da sembrare dei mitologici dodi o arabe fenici, scagli la prima pietra!!! Scherzi a parte ragazzi, ma importa così tanto che "questi/e" ci degnino? Ma che se ne stiano fra loro, anzi se proprio lo volete sapere quando mi è capitato di ballarci, perchè improvvisamente mi hanno reputato degna ho ballato male di proposito!
RispondiEliminaDemetra.. sei il mio mito.. lo sapevi ? hehehehe anche io anche io voglio giocare a bowling ;)
RispondiEliminaI componenti il "branco" sentono un legame forte tra loro; è questo legame forte che li induce a rifugiarsi l'uno nelle vicinanze dell'altro, avvertendo un senso di estraneità verso i componenti degli altri "branchi".
RispondiEliminaI legami forti sono originati dai processi di innamoramento; sì, ci si innamora anche di un insieme di persone insieme alle quali si è vissuto il ciclo di una esperienza passionale come quella del tango.
Ma i cicli anno un inizio ed una fine, e quando la fine arriva restano solo il ricordo di una esperienza vitale entusiasmante, ed il legame forte con i compagni di avventura. Gli altri, i sopravvenuti con le ondate successive, sono visti e sentiti come compagni di viaggio sopraggiunti a cui non si riconosce la carica affettiva del legame forte.
E' un destino che attende tutti.. a meno che non si abbia la destrezza intelligente (+ o - consapevole) di passare da un ciclo vitale all'altro prima che la morsa della decadenza ci attanagli.
La linfa fresca che alimenta la passione ce l'hanno i principianti; ad essi bisogna aprirsi per rigenerare la propria e permanere nella parte viva di un ciclo d'amore.
Non si tratta di alterigia o presunzione di superiorità: chi non si è rigenerato è un ex-innamorato che vive del ricordo di una bella esperienza ormai morta.
Niente disprezzo, dunque; solo umana comprensione.
Gaetango
mi piace pensare al tango e a chi lo balla come ad una comunità, né chiusa, né branco. una comunità che parla la lingua del tango.
RispondiEliminase ci sono branchi tipi alteri, penso, che è forse perché non sono dei veri tangueri e non hanno capito niente del tango.
non ha molto senso, a mio avviso, la decisione di ballere male apposta. meglio allora rifiutare. mi sembra più giusto e corretto, comunque.
x Dori/Sirena: benvenuta, per la partita di bowling dici che i tacchi a spillo vanno sempre bene??!!
RispondiEliminax Demetra: no, carissima, non c'importa tanto che ci degnino, hai ragione. Io aspetto il prossimo invito e intanto mi siedo sulla riva del fiume ad aspettare che il cadavere del nemico (che non è nemico, si gioca sempre)passi! ;-)
x Gaetango: interessante commento, molto romantico nei toni e nella sostanza. In effetti non avevo mai visto la questione da questo punto di vista: i sintomi dell'innamoramento ci sono tutti. Hai ragione, niente disprezzo. Mi concedo solo un pizzico di sarcasmo.
x Taotango: ma nemmeno un pestoncino sul piede??? daiiiiiiiiiiiiiii..... :-)
Ma siete sicuri che questa realtà esiste davvero? O è solo la paura del diverso che ci fa vivere il tango a compartimenti stagni? Non ho iniziato molto tempo fa, sono esattamente tre anni. Ed era molto peggio di oggi. Meno gente e più divisione. Nessun blog che con le personali divergenze comunque unisce. Chi ballava da più tempo e frequentava la mia scuola mi invitava a non invitare le ragazze dell'altra scuola perchè avevano la puzzetta sotto al naso... dall'altra parte gli dicevano di non ballare con noi perchè si sarebbero "rovinate"... ma in effetti ho conosciuto persone gradevoli ovunque. Quando rompi il guscio ti rendi conto dell'umanità del singolo e dimentichi il pensiero collettivo. E' possibile che per l'insicurezza di pochi e per ragioni di concorrenza commerciale (perchè spesso è di questo che si tratta!) si creino fazioni? Per me il discorso è meno sublime di quanto illustra Gaetano. Il ghetto si forma per esigenze umane dovute alla timidezza e per "propagazione" dell'antipatia che si fanno i capibranco. Riconosciamoli e ascoltiamoli di meno.
RispondiEliminaCara Scarlett,
RispondiEliminaquesto sul "branco" (o meglio sulla casta) della milonga è un discorso complesso...
Lo si può affrontare e capire in tutti suoi aspetti solo dopo molto tempo che si sta nel tango e si affrontanto tutte le naturali tappe della sopravvivenza ed evoluzione tanguera.
"Quelli che ballano solo tra di loro" ci sono ovunque. E ci saranno sempre.
Io ne feci esperienza per la prima volta proprio a Catania, all'epoca della mia principiantitudine. Chissà... magari è la stessa "casta" quella di cui parliamo (ai miei tempi li chiamavano "I Reali di Spagna" ed erano particolarmente altezzosi e 'ntipatici). Confesso che il mio sguardo sulla casta è cambiato (da principiantella anelante e ammirata a tanguera un po' più esperta, più vieja) e, cambiando lo sguardo, cambia anche l'idea che ti fai del branco, la casta. Certo a me la casta "chiusa" mette tristezza, mi sembra una tale forma di insicurezza, misantropia, mancanza di curiosità verso l'altro, intolleranza gratuita, conservatorismo da poveri, piccolo privilegio da provinciali.
La casta tanguera la troverai ovunque e qualche volta, tuo malgrado, ti troverai a farne parte. E un giorno, tuo malgrado, mentre te ne starai a ballare quieta e concentratacon i tuoi amici di sempre, magari in qualche milonga nuova, qualcuno ti guarderà pensando che tu fai parte di un branco, di una casta.
E pazienza! Che ci vuoi fare."Apparirai" così e neanche te ne accorgerai.
Io di tutto ciò (Di gerarchie, di noblesse e di evoluzioni della specie tanguera)già ne dissi in un "Dialogo sui minimi sistemi del tango".
http://tangoquerido.splinder.com/post/14211947/Dialogo+sui+minimi+sistemi+del#14211947
Lo scrissi la volta che una tanguera mi chiamò "pincipessa" ed io (che non volevo appartenere ad una casta) mi offesi un po'.
Ma tu mi sa che sei già "baronetta" e non lo vuoi ammettere!! (chiedo conferma a quell'arciduca di un vecchio zio Holden!)
gaetanguito
dillo che anche tu fai parte dell'aristocracia tanguera catanese... Noblesse oblige! Ma il tuo sangue blu, per fortuna, si rinnova innamorandosi, mescolandosi a quello rosso (quando ci paice il rosso) y popular... il solo che può dare una sana sopravvivenza alla specie. ;-)
Carissima Farolit, come diceva Totò: "Signori si nasce, ed io modestamente lo nacqui"! E che ce voi fà?!! Chiamami "Lady..."Teena" Lady! :-)
RispondiEliminaCiao a tutte le mie Sciure del tango!
Farolit:è vero: tutto er monno è paese!!!
RispondiEliminaRimango tuttavia convinta che l'appartenenza ad una casta sia una scelta.Per lo meno qui, dove si balla tango da un decennio..devi fare i salti mortali per dire "Ci sono anch'io!!"e, quando ti notano..ti chiedono subito "Tu da quanto balli? Con chi studi?"Il primo "Ciao, come va?"..dopo quattro anni!!!!!;-)
Scarlett:bello il vostro stile così..gattopardiano!
Besos!
:-)
secondo me siete tutti malati ma non poco (mica uno/a deve per forza ballare con tutti/e)
RispondiEliminac'è gente che non balla tutta la serata tanto per ballare ma si appaga ballando solo 10 pezzi
c'è poi gente che balla ed invita solo persone da voler conoscere per altro....
c'è poi altra gente che invita solo le persone che conosce
c'è chi invece invita solo le persone della stessa scuola
chi invece invita solo persone di altre scuole
ma mica di puo' parlare di ghetto o branco
finiamola con queste eresie
e seghe mentali
Forse si sta facendo una sottile confusione. La casta la creano i sommi, quelli che stanno in alto, secondo me. Poi che si voglia appartenere o meno alla casta è una scelta, ma esitono, tra il bianco ed il nero, anche tanti colori. Se poi si va in milonga da soli piuttosto che in gruppo di amici è un altro discorso, capita ed è giusto che capiti...ma il discorso è complesso, vero Farola, ragggione hai.
RispondiEliminaStefano:il problema non è ballare con o essere invitate da! Ovvio che ognuno fa le proprie scelte.
RispondiEliminaIl fatto "strano" è che in milonga spesso ci si vede con regolarità e ci si aspetta almeno un saluto, che a volte, non arriva..tutto qua.
Che poi si dorma comunque sonni tranquilli anche senza "quel" saluto..è un altro paio di maniche!!:-)
Ciao!
Eh già, la nostra Scarlett mira dritta al cuore tanghero, ma più che “baronetta” a mio modestissimo parere è già una bella e brava Principessina! ;-)
RispondiEliminaLa parola “casta” ,tempo fa, mi valse una bella litigata con coloro che adesso sono fra i miei più cari “compañeros” de tango, ma .. oggi ho raggiunto la “maturità tanghera”… ebbene si , anke al solo guardare la “Noblesse obliege” che si esibisce, entro in uno stato di beatitudine, che mi fa uscire dalla milonga con un pizzico di nostalgias, ma con tanta gioia nel corazòn!
La chiusura cmq sia , non porta mai ad un confronto , seppur comprensibile che se Gioacchino ha raggiunto il top invitando sempre Concettina sarà pure giusto farlo, contento lui contenti loro 2 ;-)!
Le esigenze umane dovute alla “timidezza” o alle “antipatie” però, caro Aliento, nn devono assolutamente impedirci di rompere più spesso questi gusci ( domani sera m’inviti?:-) )
“… Ma i cicli hanno un inizio ed una fine..” giustissimo Gaetango…l’universo è Entropia , Disordine , Teoria del Caos …pertanto ..Mescolamose un po’ va’, Abbracciamose e Volemose Bbbene!!
P.S. il bowling lo proporrei sul serio… eventi Extra Tango possono rivelare un pizzico del nostro Essere!
Queremos Paz
Beh il "problema", se cosi si può intendere.. ma io nn lo reputo tale, delle caste o dei gruppetti è presente in tutti gli ambiti sociali, figuriamoci se poteva mancare nel contesto tanghero, tutto normale .. fa parte delle statistiche pure questo, ma fortunatamente noi ci troviamo in un contesto siculo/etneo dove di "mazzi di carte" ce ne sono di tutti i generi/colori/semi, è vero che il tango nn è black & white ma una bella "palette" di colori con tanto di sfumature pastello e questo ci porta a variare e dipingere come vogliamo e con una bella variante di pennelli, che ben vengano le preferenze.. che ben vengano i principianti coraggiosi, che ben vengono pure i NO delle temerarie "nobiltà" ci stanno pure quelle sennò che palle che sarebbe questo villaggio "tanghero". Buon tango a todos :)
RispondiEliminaVedo che l'argomento ci stuzzica e, stuzzicando, stuzzicando, mi stuzzica una riflessione del mattino: certo, se quelli della casta fossero cattivi ballerini non li noteremmo nemmeno...Chi di voi ha notato mai dei branchi di principianti? Nessuno (tranne ovviamente il "Polipone delle principianti", che si aggira mellifluo tra i nuovi arrivati in cerca di donzelle da prendere al rimorchio!).
RispondiEliminaForse in fondo, in fondo, in fondo...non è il fatto che se ne stanno tra di loro che ci fa "rosicare" (vabbè non è che non ci dormiamo la notte, ma ci fa diventare un pò acidi quando li vediamo in milonga!), ma è il fatto che sono davvero bravi e con loro ci balleremmo volentieri, se ci degnassero...
Voi che dite? E' così?
Comunque sto meditando una strategia d'attacco, perchè per me le cose inarrivabili sono quelle più stuzzicanti... ;-)
Capitan Ventosa, all'attacco!
un abbraccio eccentrico a Farola, alla quale dico che nel mio sangue di blu non ne è rimasto niente, tante trasfusioni ho fatto..
RispondiEliminail tema cmq è tutt'altro che banale; meriterebb molto più spazio e riflessioni più analitiche e profonde, riguardando la socialità umana e l'istintualità di aggregazione; do qualche spunto, scusandomi in anticipo della lungaggine:
alcuni fenomeni sono sovradeterminati, ovvero sono generati da più di una precondizione o esigenza; oltre a quella del ciclo dell'innamoramento di gruppo, nel caso in argomento agisce anche quello che si potrebbe definire dello "spirito tribale";
x centinaia di migliaia di anni gli esseri umani si sono riconosciuti in comunità ristrette a quelle di una tribù; le varie tribù confinanti sono state sempre in lotta e competizione tra loro; è una condizione che si è affermata nella evoluzione della specie: la competizione di gruppo complementare a quella individuale, coi grandi numeri e nei tempi lunghi, produce soggetti più forti..
gli istinti tribali non sono certo scomparsi con l'allargamento delle comunità sino all'attuale globalizzazione, processo in corso da poche centinaia di anni, irrilevanti nella scala evolutiva delle specie; a riprova vedi il tifo calcistico che arriva alla nota contrapposizione violenta..
essere cittadini del mondo sempre e comunque è impresa non da poco!
anche le anime critiche che qui si esprimono, manifestano, che ne siano consapevoli o meno, istinti di aggregazione tribali, qualche volta.
Si trascura anche l'aspetto tecnico del ballo: ammettiamolo: sotto questo aspetto è un disastro! primi responsabili le scuole di ballo di zona!
Alle ballerine in ascolto: fatevi riconscere in milonga: sarete invitate dal sottoscritto, semprechè gradiate i ballerini "attempati"..
Gaetango
Ti prendo in parola Gaetango e sarai invitato dalla sottoscritta (ormai ti sei rovinato con le tue manine)! Stasera, se ci sarai alla milonga RoyalTango, sono sicura che avrai davanti una lunga fila di mujeres "invitanti"...! ;-)
RispondiEliminaBenebene.. qui si fa sul serio, vedo.
RispondiEliminaNon sono certo di esserci questa sera, ma le occasioni non mancheranno.
intanto i miei complimenti: mi piace come scrivi e ti esprimi.
al prossimo, imminente abbraccio milonghero.
Scarlett, vuoi dire che è un po' come la storia della volpe e l'uva???
RispondiElimina:D
Gaetango: peccato essere qui a Milano, questa sera...io adoro i ballerini "attempati":se fossi lì sarei certamente in coda..
;-)
Besos e abrazos per tutti!
Bella Sirena, in arte Dori, non direi proprio come la volpe con l'uva. Anzi, io penso che siano davvero bravi (nel loro "genere"), non "acerbi", ma mi infastidiscono le chiusure di qualunque natura e credo che ci sia possibilità di crescere e migliorarsi sempre solo se ci si confronta con realtà diverse. Quindi abbasso le caste e viva l'osmosi tra i gruppi nel tango!
RispondiElimina... mi infastidiscono le chiusure di qualunque natura...
RispondiEliminaEccetto quelle dell'abbraccio milonguero!!;-)
Ciao Scarletina, un bacio!!!
Dori
..alle volte capita di ballare principalmente con quelli/e del proprio gruppo, se questo è abbastanza numeroso, un pò per timidezza, si è in una milonga dove non si conosce nessuno..una ricerca di sicurezza tra braccia amiche..
RispondiElimina..certo che la rinuncia a qualsiasi invito esterno al gruppo.. questo no!
..Un pò stronzi..?!