lunedì, febbraio 11, 2008

Sacre Caste Tanghere: il Branco.

Carissimi compari e compadritos di milonga, vorrei sollevarvi una questione spigolosa che mi lascia perplessa sempre di più.
Entro in milonga solitamente con la mente sgombra e le braccia aperte a varon invitanti, disponibile a sperimentare sempre nuovi abbracci o a confermare sodalizi di successo; faccio una veloce verifica con la mia coscienza tanghera e mi dico che non sarò certo Ginger Rogggers o Santa Maria Plazaola de Buenos Aires, ma mi sento ottimista ed in grado di reggere l’abbraccio di un bravo varon. Con questa predisposizione d’animo m’immergo nel periglioso mare della Milonga.

Come da manuale, arrivano i nuovi ed i noti abbracci; tutto fila caldo e morbido come una tanda di Pugliese, finché, mentre mi trovo in pausa “asciugatura”, mi guardo intorno...
“Ho visto cose che voi umani non potete capire”! Ops, mi è scappata la citazione, sorry!
Ma in effetti ho visto cose che non si possono capire; almeno io, da cane sciolto qual sono, senza padrone e senza idoli, non le capisco.
Ho visto branchi di tangheri stretti in gruppi per scaldarsi a la luz del loro reciproco splendore; caste chiuse in cui sembra impossibile far breccia senza aver superato qualche strano rito d’iniziazione.
I membri di tali tribù sembrano gestire rituali scambisti in cui il gioco delle coppie viene ripetuto sera dopo sera; in questo gioco i personaggi non cambiano, ma si scambiano tra loro.

Confessare di volere invitare uno della casta per una tanda ha il sapore dell’eresia, osare invitarlo è un vero sacrilegio!
Come sacerdoti di un sapere esclusivo e segreto, si aggirano tutta la sera, levitando nel narcisistico vapore del loro ego e guardando tutti noi con sguardi acquosi, inconsistenti, per sottolineare che ci guardano ma non ci vedono; si siedono tutti vicini e se mai un impudente pretendente esterno al branco azzarda un invito, tuona potente il NO della risposta; se per concessione divina riesci a ballarci e ti scappa un minimo errore, anche solo una diversa sfumatura d’intenzione, l’oblio dell’esilio è il destino che ti attende!

A volte mi sembrano come i birilli del bowling: tutti dritti, allineati e rigidi nei loro ruoli ingessati! E penso che mi piacerebbe tanto lanciargli contro una bordata per fare uno strike col botto!
Voi che ne dite? Giochiamo a bowling alla prossima milonga?!!

Buon lunedì a tutti!
Métempsycose Isabel Camps Laredo Montoneri Gianluca Leone MicMac Giannicola Manuela Anania Sergio La Pigna

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