martedì, luglio 01, 2008

Ricordi del Festival di Siracusa

Ciao Tanghéri! Sono appena rientrata dal Festival di Siracusa ed eccomi qui a raccontarvi le mie tre giornate da maratoneta del tango!
Questo è un festival a cui sono andata trascinata dalle insistenze di amici, perchè la mia personale pigrizia mi spingeva a restare a Catania, ma che mi ha subito coinvolto oltre ad ogni mia aspettativa e stupito positivamente per diversi aspetti:

1. la grande partecipazione di gente di provenienza da tutte le parti del mondo, 800 presenze registrate, con una percentuale di italiani del 35 %; 700 persone solo nella gran milonga del sabato.
2. la bellezza dei luoghi che ci hanno accolto: piazza Fonte Aretusa col suo belvedere che si apre sul molo di Ortigia e prosegue mostrando la costa del golfo di Siracusa; alle spalle i palazzi antichi di Ortigia a fare da abbraccio alla milonga; la spiaggetta di Punta del Pero per la milonga dell'alba; il lido Zen, incastonato ai piedi di una parete a strapiombo sul un mare incantevole.
3. l'atmosfera di grande festa senza orari, senza fine, che ha contraddistinto tutto l'evento, trasformando il tango da finalità a strumento, a filo conduttore di un'energia potente, prodotta dalla voglia di stare insieme.
4. la puntualità e la qualità dell'organizzazione, dotata di tecnologia di registrazione e rilevamento della presenza che mi ha stupito per un festival così giovane, che è soltanto alla sua seconda edizione.
5. il livello altissimo, non solo dei maestri ma anche dei tangheri che hanno partecipato all'evento.
6. il buon livello di ospitalità che Ortigia ha saputo fornire ai suoi turisti, confermando una crescita costante della qualità dei suoi servizi; basti pensare alle navette gratuite che portavano in giro per l'isola e il parcheggio Talete messo a disposizione dal Comune per 1 solo euro al giorno.

Vi chiederete: ma è stato davvero tutto così perfetto? La perfezione non esiste e sicuramente se facciamo un giro d'interviste ai partecipanti ognuno di noi potrà trovare qualche dettaglio che sarebbe potuto essere migliorato. Sarebbe interessante farlo qui sul blog, come siamo soliti fare, per fornire agli organizzatori una "traccia" delle cose che potrebbero essere riviste l'anno prossimo.
Io ad esempio avrei preferito:
1) ascoltare qualche brano in più di tango elettronico: si ballava dalle 10 del mattino alle 7 dell'indomani mattina e chi ha preparato la selezione musicale ha preferito dare spazio al tango tradizionale piuttosto che all'elettronico, di cui si sono passate pochissime tande. Questo ha portato naturalmente ad ascoltare gli stessi brani ripetuti per giorni e anche nello stesso giorno, cosa che un pò mi ha stancato. Forse utilizzando di più il repertorio del tango contemporaneo si potrebbe evitare una certa monotonia musicale, che è inevitabile durante maratone così lunghe.
2) una pista più grande per ballare a Punta del Pero.

E adesso vi lascio con un piccolo diario dei ricordi personali, in cui mi auguro che le persone che mi sono state accanto in questa esperienza si riconoscano e possano ritrovare i bei momenti passati insieme, con quella punta di malinconia che sempre ci prende quando finisce una cosa bella.

Ricordi di....
un regalo inaspettato...
incontri reali con amici virtuali...
occhi illuminati dalla stessa passione...
abbracci nuovi e nuove emozione condivise con culture diverse accomunate da una sola musica...
imbarcazioni cariche di attese e desiderio, che conducevano verso l'alba di una milonga senza fine...
un cane che ballava il tango sulla spiaggia di Punta del Pero...
un bambino di pochi mesi che potrà un giorno dire di ballare il tango da sempre, visto che lo faceva davvero, tra le braccia dei suoi genitori...
sudore che sgorgava generoso dai nostri corpi, che a dispetto di tutto rimanevano avvinghiati...
stupore di ritrovarsi a proprio agio tra le braccia di stranieri di cui non si conosce l'idioma e di comprendersi perfettamente attraverso un'unica lingua comune...
bagni refrigeranti in mare, dopo tande infuocate sotto il sole al lido Zen...
frittura mista di pesce e spaghetti ai ricci...
chiacchierate fino all'alba seduti ai tavolini del bar...
aneddoti di Fernando e della sua scuola di bon ton argentino...
femminone palermitane dal grande cuore e dalle menti brillanti, amiche nuove che dimostrano in pieno come essere vere donne, nell'intenzione e nella sostanza...
la valigia per tornare a casa, strapiena di voci, volti, numeri di telefono nuovi e qualche vestito in più! :-)
Métempsycose Isabel Camps Laredo Montoneri Gianluca Leone MicMac Giannicola Manuela Anania Sergio La Pigna

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