mercoledì, giugno 06, 2007

Lunfardo: Voz de un Pueblo con corazón de Arrabal

Cada vez que la gente piensa en Tango inmediatamente aparece la palabra Lunfardo, pero es en verdad el lunfardo el lenguaje del tango? o es el tango el producto de la poesía lunfarda?

Cualquier pensaría que el Tango y el Lunfardo son hermanos; la verdad (aunque suene increíbles) es que no lo son.
La razón?: el origen del tango viene de los ritmos de los negros: el candombe, la habanera, etc.; y el lunfardo proviene de la rama de los "gringos" : italianos, españoles, etc. Se nota la diferencia?

Claro está que el haber convivido en tiempo y espacio uno con otro se fueron mimetizando y mezclándose. Fue ganando terreno, haciéndose aceptado por las clases empezando por la baja. El Tango fue quien le dio el respaldo para adentrarse en el lenguaje porteño, poco a poco los poetas lo usaron, los cancionistas lo interpretaron y la gente comenzó a aceptarlo, a entenderlo y a utilizarlo.

"El lunfardo que nació como código del mal vivir a fuerza de ser llevado y traído en especulaciones filosóficas y analíticas y manejando en la crónica, el libro imaginativo y el teatro, ha terminado por no asustar a nadie y ser una cosa común y familiar."
(Francisco García Giménez)


Entre los primeros que utilizaron el Lunfardo en sus versos se encuentra nada mas y nada menos que Pascual Contursi en su conocidísimo "Lita" a quien después por intermediación de Gardel se titularía "Mi Noche triste", en esos versos se podía saborear el lunfardo con la frase:

"Percanta que me amuraste
en lo mejor de mi vida,
dejándome el alma herida
y espinas en el corazón...!

Uno de los mayores exponentes del lunfardo es el tango "El ciruja" de Alfredo Marino y Ernesto N. de la Cruz que representa al lunfardo desde el título. Ciruja es la abreviatura de cirujanos; irónicamente, el bisturí del médico se transforma en el palo con que revuelven los basurales los buscadores de desperdicios.

"Frente a frente, dando muestras de coraje,los dos guapos se trenzaron en el Bajo,y el Ciruja, que era listo para el tajo,al cafiolo le cobró caro su amor...campaneando un cacho ´e sol en la vedera,piensa un rato en el amor de su quemeray solloza en su dolor"

En el ámbito de los intérpretes sin duda alguna el mayor exponente del lunfardo fue Edmundo Rivero, lo amaba, lo sentía y lo trasmitía. El fue unp de los fundadores de la Academia Porteña del Lunfardo.
En síntesis: El Lunfardo ganó espacio en el Tango siendo hasta hoy unos de los lenguajes mas autóctonos de la Argentina y aún en la actualidad quedan en el "argentinismo" palabras del arrabal de principio de siglo. Dicen que la lengua de un pueblo reflejan su identidad, parte de su cultura y su historia; en este caso es así: el Lunfardo dejó su marca bien juntito al Tango y aún hoy suenan en los vientos arremolinados en el Obelisco: ".. Ya sé que estoy piantao... piantao, piantao.... Yo miro a Buenos Aires del nido de un gorrion..."

Cinthia Espinosa

S-confini del Tango?

Sempre curiosando qua e là su internet......l'occhio cade su:

Fitness/ Tutti pazzi per il tango-step. Da Rimini con furore...
Mercoledí 06.06.2007 12:15

Ricordate la lambada? Forse no, anche perchè ha avuto successo solo per un’estate dei primi anni novanta. Lo stesso si può dire di molti balli e canzoni che sembra debbano rivoluzionare il mondo della musica ed invece si rivelano delle semplici mode. Un’eccezione è il tango; da quasi cento anni, continua a spopolare. Affascina anche le nuove generazioni, che vogliono imparare quei passi carichi di erotismo visti in tanti celebri film.
Ora, il tango è entrato anche nel mondo del fitness per merito di Laura Rapuzzi, che lo ha abbinato allo step. Nel corso di una lezione di step, la nota presenter ha messo la musica del tango notando che riscuoteva un grande successo presso i suoi allievi. In seguito, ha studiato una serie di movimenti ispirati al tango (da abbinare alla musica) dando vita al tango-step.
Dopo aver registrato il marchio presso la Siae, la Rapuzzi ha organizzato dei corsi allo scopo di certificare degli istruttori che diffondessero il tango-step in tutta Italia. Oggi, questa specialità del fitness è praticata a Verona, Trieste, Torino, Ascoli Piceno, Tortoreto Lido, Giulianova e sulle più famose spiagge della nostra penisola.
Non volendo perdere l’occasione di approfittare della passione degli italiani per il fitness, i proprietari degli stabilimenti balneari della riviera adriatica hanno attrezzato alcune zone della spiaggia come le palestre; fra le attività proposte c’è anche il tango-step. Decine di persone, in prevalenza donne, salgono e scendono dalla pedana imitando i movimenti del tango. In questa maniera, bruciano calorie e si divertono.
Essendo in spiaggia, indossano solo il costume da bagno. In palestra, invece, l’abbigliamento è quello di tutte le altre specialità del fitness: tuta, maglietta, calzoncini o fuseaux. Insomma, a nessuno viene richiesto di comprarsi i vestiti classici del tango. Dopotutto, il tango-step appartiene al mondo del fitness (non a quello della danza). Le lezioni di tango-step possono durare 30, 45 o 60 minuti.
Non tutta la lezione viene dedicata al tango-step vero e proprio, si eseguono anche esercizi di riscaldamento e potenziamento muscolare. Gli ultimi minuti, sono dedicati a tecniche utili per rilassarsi. Il successo del tango-step darà duraturo? E’ già durato più a lungo di altre specialità del fitness (che hanno esaurito il loro fascino in una sola stagione). Il fatto che si pratichi negli stabilimenti balneari di Rimini, è segno che la sua popolarità è in crescita.
Luca De Franco

Che dire..........a voi i commenti...

Tango argentino, milonga e tango fantasia

Grazie al grande successo che il tango argentino ha fatto registrare all'inizio del terzo millennio, in Europa e in Italia, moltissimi studiosi, ballerini e non ballerini, hanno cominciato ad approfondirne in lungo ed in largo i vari aspetti tecnici, musicali e culturali. Indagando nel mondo del tango argentino e scavando nei meandri della sua storia (o delle sue storie), si scoprono i mille volti di questo ballo multiforme, affascinante e misterioso, fino a cogliere quelle sfumature stilistiche ed interpretative che, consolidate e/o codificate, danno origine alla formulazione di sub-opzioni coreiche, comunque catalogabili all'interno dell'universo Tango.

Per quel che riguarda il Tango Salon ci possono illuminare alcuni testi non 'scolastici'. Cito ampiamente, alle specifiche voci tango, tango argentino e milonga, Meri Lao (T come Tango, Roma, Elle U Multimedia, 2001) e Elisabetta Muraca (Il Tango. Sentimento e Filosofia di Vita, Milano, Xenia, 2000). Proprio Elisabetta Muraca affida a Lidia Ferrari, all'interno della sua opera (capitolo III), l'incarico di dimostrare come la massima libertà espressiva del tango sia rintracciabile nella milonga.

Secondo Lidia Ferrari, nel tango abbiamo due stili: il milonguero e il fantasia. La struttura del ballo è la stessa, ma cambiano i luoghi del ballo e quindi i modi di viverlo. "La differenza tra gli stili si stabilisce dunque a partire dal desiderio, dall'intenzione, dal luogo in cui si balla e dai codici. Lì, in quel luogo chiamato milonga... non c'è altra possibilità che quella di ballare il tango milonguero. Quello più stretto, dove l'abbraccio tra uomo e donna è più forte. Dove le coreografie preconfezionate non hanno spazio e dove l'emozione dell'incontro può produrre una soddisfazione irripetibile. La situazione nel tango chiamato 'fantasia', quello da esibizione e spettacoli, è completamente diversa. Una coppia già formata, o che si costituisce con l'intenzione di esibirsi, presuppone una previsione, il sapere a priori ciò che si vuole e ciò che si va a fare, la pianificazione e la costruzione di una coreografia da sviluppare di fronte ai potenziali spettatori. In ciò già si avverte una delle differenze più importanti: da una parte l'esecuzione pianificata, dall'altra l'improvvisazione e la spontaneità".



Lidia Ferrari precisa meglio il suo pensiero quando dice che il tango milonguero "si balla solo per il proprio intimo piacere". "La sostanza nel tango milonguero o 'de salòn' è radicata nella possibilità di goderlo nella propria intimità, di crearlo ogni volta che si balla, in quell'istante, per se stessi. Il tango da spettacolo o 'fantasia' è da esibire, per far sì che gli altri godano vedendo uno spettacolo". La Ferrari racconta che in Argentina, fra il 1930 e il 1950, tutto il popolo ballava tango "proprio perchè lo viveva nell'aspetto più popolare, come passione e carne"; ma non erano in molti a ballarlo veramente bene. "Erano pochi i bravi ballerini, quelli cioè che emergevano in quanto si sottoponevano alla struttura della danza, inventandola e ricreandola ogni volta". L'apprendimento del tango non richiede necessariamente l'assimilazione e la produzione di tante figure di ballo. Anche con pochissime figure si può ballare divinamente. Perché quello che conta è lo stile, il modo di muoversi, la tecnica impeccabile. Ciò che conta è "l'abbraccio tra uomo e donna". E' importante la complementarità dei movimenti come somma di due singolarità.

L'atmosfera particolare del tango milonga deriva anche dall'ambiente in cui si balla. "Una coppia potrebbe ballare, eventualmente, da sola a casa sua. Ma ciò non avrebbe l'incantesimo della milonga che presuppone tutta la ritualità dell'habitat naturale del tango e fa sì che l'incontro tra uomo e donna, con il tango come protagonista, si realizzi".
Le regole per ballare in una milonga riguardano:

i codici dell'invito a ballare (un cenno del capo, gli sguardi, l'occhiolino, gli inviti verbali, ecc.);


la capacità di accettare le espressioni degli astanti, che possono essere di approvazione, rifiuto, compiacimento. Anche gli sguardi di sfida e/o di provocazione fanno parte del rituale.

Nel corso dei decenni, c'è stata una importante evoluzione tecnica dei moduli coreici del tango. Chi in Italia frequenta gli ambienti della danza sportiva è abituato a pensare ai diplomi rilasciati dalle Associazioni dei Maestri di ballo. In Argentina, invece, gli studi di tango sono di tipo classico, e spesso sono gestiti dai più importanti e prestigiosi Teatri. Molte figure di danza hanno avuto una consacrazione accademica. Quando si cominciò a ballare il tango, non esistevano giri e figure contro la linea di ballo. Il cavaliere guidava la dama procedendo esclusivamente in avanti. In molte milongas moderne, si vedono ancora coppie che eseguono solo camminate. Lo scopo è quello di mantenere l'armonia con le altre coppie, evitando ogni tipo di contatto.

Oltre allo stile milonguero prima maniera, che vede i partners appoggiarsi l'un l'altro nella parte alta, nelle scuole argentine oggi si balla anche in postura verticale. Questa variazione è stata introdotta per ampliare il ventaglio delle figure e gli spazi della dama. In pratica l'abbraccio permanente cede il posto a momenti di distacco, funzionali alla introduzione di performances ad alto impatto tecnico ed estetico. Nel solco della tradizione, anche il guancia a guancia è stato sviluppato nella duplice versione: facce a contatto sulla stessa guancia e facce a contatto su guance opposte (sinistra-donna, destra-uomo).

Lidia Ferrari ci parla del mondo del tango e dei suoi simboli, dal di dentro. Lei appassionata di milonga, lei attenta a cogliere ed esaltare tutte le sfumature dello spirito milonguero. La guida del cavaliere deve essere sempre attenta: egli deve stringere forte la compagna, la deve sostenere, deve eseguire giri perfetti, deve sapersi muovere nel poco spazio e fra le tante coppie, senza scontrarsi con altri ballerini. E' fuori discussione che il maschio debba essere bravissimo. Ma, in omaggio a Lidia Ferrari ballerina, voglio evidenziare un concetto che la stessa dedica al ruolo silenzioso e determinante della donna nella storia del tango:

"Tra le donne pioniere di questo ballo ricordiamo la Gaucha Manuela, la Payaso, la Fosforita, la Parda Refucilo, la Parda Flora, Carmen Gòmez, fino alla Rubia Mireya, ritenuta da molti soltanto una leggenda. Furono loro le docili donne che permisero all'uomo di creare e di ricreare i primi passi. Fu grazie alla loro intuizione, nell'indovinare quella leggera pressione che l'uomo imprimeva sul loro corpo, grazie alla loro capacità di consegnarsi nelle braccia del ballerino, che il tango-danza venne alla luce".

Dare un aspetto più elegante ai post

A volte per poter rendere i vostri post più carini dovrete usare un po di codice html.
Una volta appresi i pochi codici che vi servono vi risulterà tutto molto semplice.
Vi consiglio di iniziare i vostri post lavorando con il codice html e poi rifinirli usando il medoto "scrivi".
TABLE
Se volete creare delle sezioni potete usare il tag table.
Esso è costituito in questo modo:


il tag table serve ad indicare l'inizio della tabella
il tag tr serve ad indicare l'inizio di una riga
il tag td serve ad indicare l'inizio di una cella

una tabella può contenere 1 o più righe con una o più celle per riga, l'importante è rispettare l'annidamento.
Ovviamente possono anche essere usate delle opzioni come:
border, bordo che può essere applicato a tutta la tabella o solo a tr o td
align, allineamento del testo e immagini che può essere left - right - center
valign, allineamento verticale che può essere top - bottom - middle
colspan, unisce un numero di colonne
rowspan, unisce un numero di righe.
width, larghezza può essere un numero o una percentuale
height, altezza può essere un numero o una percentuale

Esempio 1
codice:

contenuto prima cellacontenuto seconda cella


ESEMPIO 2



testo prima cella allinieto a destra con il tag align testo seconda cella allineato al centro
Testo terza cella,allineato in basso. Come potete notare sopra ci sono 2 celle mentre sotto solo una, questo può essere fatto grazie al tag colspan


Ovviamente questo è solo l'inizio di quello che si può fare ma se siete curiosi e volete sapere qualcosa in più vi basterà chiedere oppure cercare con google html table per trovare milioni di guide che trattano questo argomento.
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