giovedì, maggio 08, 2008

tango bon-ton #1

Nature morte sulle sedie della milonga..

Sono soprabiti, giacche, pullover, scialli sciarpe e spolverini, borse e saccheportascarpe, .. quali appendici sia pur artificiali delle nostre identità hanno titolo per essere ammesse in sala, al seguito delle nostre pregiate Persone; io nutro molto rispetto per esse.. sono solo cose d’accordo, ma recanti di fatto pari qualità di Chi ne detiene il possesso; sono perfino abilitate a rappresentare a pieno titolo la Persona cui appartengono.. infatti quando anche una soltanto di tali cose giaccia su una sedia io considero la sedia occupata, come se in quella sedia stia seduta la Persona titolare del possesso (della cosa intendo, non della sedia, chè quella di solito è dotazione della struttura che ospita la milonga); arrivo perfino a rimanere in piedi piuttosto che confliggere con la cosa che occupa la sedia.

.. a questa questione non volevo accennare perché.. sarebbe come fare “outing” : interessa solo la curiosità morbosa dell’uditorio; ma è troppo pertinente per rinunciare.. :
io credo che le Persone capaci di farsi rappresentare a pieno titolo dalle proprie cose siano Persone dotate di alta autostima, di una forte considerazione di sé; solo da tale caratteristica può derivare la capacità di conferire alle proprie cose un valore di valenza pari a quella attribuita alla propria Persona.
E’ da tale convinzione che mi deriva il sospetto che io abbia un deficit di autostima, perché non riesco a farmi rappresentare dalle mie cose; le mie cose, di solito, le alloco su supporti predisposti all’uso, se presenti, o, in assenza, in spazi impropri e marginali dei locali, non di rado a terra, in anfratti altrimenti inutili; e tale allocazione precaria e irriguardosa sento come emblema del mio status nella scala sociale, ed evidenza dolorosa della problematicità del rapporto con me stesso; la diversità rende vario e interessante il mondo ma può essere dolorosa, a volte; nel caso di specie sarebbe meglio che non vi fosse diversità, che anche io avessi un’alta considerazione di me e trovassi normale allocare le mie cose su una sedia, magari quella più centrale, quella da cui sia possibile fruire da privilegiati di una esibizione di ballo e che funga da postazione baricentrica nei flussi da e verso la pista, talchè si possa intersecare, anche qui da posizione privilegiata, come padroni di casa, l’andirivieni di amici e conoscenti, e della varia Umanità ch'è tanto spassoso osservare..

oppure che nessuno avesse una così alta considerazione di sé.. sì, questa alternativa mi appare ancor più convincente perchè in tal caso tutte le sedie verrebbero occupate solo da Persone! Chi non balla avrebbe la possibilità di riposare più comodamente rimanendo nel contesto sociale dell’evento e, potendo occupare una qualsiasi delle sedie libere, si ritroverebbe accanto Persone ogni volta diversamente assortite, a destra e a manca, e aprire, volendo, varchi nuovi nel tessuto delle relazioni interpersonali.
Spesso si scoprirebbe che dietro quella immagine di Persona che abbiamo visto centinaia di volte c’è una Persona diversa da quella che credevamo vi fosse..
(credo infatti che in Tutti si realizzi uno strano fenomeno psichico che tende a colmare i vuoti, giacchè il vuoto, come il buio, ci fa paura: se di una Persona conosciamo solo l’immagine, il contenitore, tendiamo a darvi un contenuto, e scegliamo gli elementi di cui comporlo attingendo dal bazar personalissimo di stereotipi e archetipi di cui inconsapevolmente via via nel tempo ci siamo dotati; lo facciamo guidati da segnali subliminali provenienti sì dalla Persona interessata ma passibili di forti interferenze soggettive, che, quasi sempre, comportano distorsioni della realtà.
Crediamo così di conoscere quanti abbiamo visto moltissime volte pur senza avervi mai scambiato una parola; probabile essere colti da sorpresa dopo pochi minuti appena di rilassata conversazione..).

Però.. barattare una alta considerazione di sé (connotazione basica foriera di vantaggiose acquisizioni) con una banale incentivazione alle relazioni interpersonali potrebbe apparire sconveniente ai più..

E se chi organizza le milonghe predisponesse supporti capienti e degni di accogliere le degne cose degli intervenuti, e invitasse gli intervenuti stessi a servirsene a beneficio degli altri umani? magari usando quella verve farcita di leggerezza e simpatica ironia tipica di chi ha consumata dimestichezza con i microfoni, nelle stanze dei bottoni musicali?
Métempsycose Isabel Camps Laredo Montoneri Gianluca Leone MicMac Giannicola Manuela Anania Sergio La Pigna

Ultime inserzioni