sabato, ottobre 14, 2006

Moulin Rouge - Tango de Roxanne (version coreográfica entera)



ROXANNE
You don't have to put on that red light
Walk the streets for money
You don't care if it's wrong or if it is right
ROXANNE
You don't have to wear that dress tonight
ROXANNE
You don't have to sell your body to the night

(Christian sings:)
His eyes upon your face
His hand upon your hand
His lips caress your skin
IT'S MORE THAN I CAN STAND!

(Tango dancer sings Roxanne in the background while Christian keeps singing:)
Christian:
Why does my heart cry?
Tango Dancer:
ROXANNE! (ect.)
Christian:
Feelings I can't fight!
You're free to leave me but
Just don't deceive me!
...And please believe me when I say
I LOVE YOU!



Tango dancer (while Christian sings):
ROXANNE!
You don't have to put on that red light!
You don't have to wear that dress tonight
ROXANNE!
You don't have to put on that red light
ROXANNE!
You don't have to wear that dress tonight!
ROXANNE!
ROXANNE!
ROXANNE!
ROXANNE!

Christian:
Why does my heart cry?
Feelings I can't fight!
You're free to leave me but
Just don't deceive me!
...And please believe me when I say
I LOVE YOU!
ROXANNE!
ROXANNE!

Ástor Piazzolla


Ástor Piazzolla, (Mar del Plata, Argentina 11 marzo 1921 - Buenos Aires 4 luglio 1992) è stato un compositore argentino di tango.

Nacque da genitori italiani, provenienti della città di Trani in Puglia, emigrati in Argentina. Con il suo bandoneon e il suo innovativo nuevo tango, egli ha rinnovato il genere. È stata una figura controversa nei confronti degli argentini, sia musicalmente che politicamente.

Conosciuto nella sua terra natale come "El Gran Ástor" ("Il grande Ástor" ) ed "El Gato" ("il Gatto", per la sua abilità e ingegno) egli è considerato il più importante musicista di tango della seconda metà del ventesimo secolo (Carlos Gardel è il più importante della prima metà).

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OTRO AIRES


Ottimo disco.
Potrete trovare diverse canzoni e video su http://www.otrosaires.com


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Ricordando Gardel

VOLVER
Yo adivino el parpadeo
de las luces que a lo lejos
van marcando mi retorno.
Son las mismas que alumbraron
con sus pálidos reflejos
hondas horas de dolor.
Y aunque no quise el regreso,
siempre se vuelve al primer amor,
la vieja calle donde el eco dijo:
“Tuya es su vida, tuyo es su querer”,
bajo el burlón mirar de las estrellas
que con indiferencia hoy me ven volver.
Volver
con la frente marchita:
las nieves del tiempo
platearon mi sien.
Sentir
que es un soplo la vida,
que veinte años no es nada,
que febril la mirada
errante en las sombras
te busca y te nombra.
Vivir
con el alma aferrada
a un dulce recuerdo
que lloro otra vez.
Tengo miedo del encuentro
con el pasado que vuelve
a enfrentarse con mi vida.
Tengo miedo de las noches
que pobladas de recuerdos
encadenan mi soñar.
Pero el viajero que huye
tarde o temprano detiene su andar.
Y aunque el olvido, que todo destruye,
haya matado mi vieja ilusión,
guardo escondida una esperanza humilde
que es toda la fortuna de mi corazón.




TORNARE
Indovino lo scintillio
delle luci che da lontano
accompagnano il mio ritorno.
Sono le stesse che hanno illuminato
con pallidi riflessi
ore profonde di dolore.
E pur non volendo,
sempre si torna al primo amore,
alla vecchia strada dove l’eco disse:
“Tua è la sua vita, tuo il suo amore”,
sotto lo sguardo beffardo delle stelle
che con indifferenza mi vedono tornare.
Tornare
con la fronte appassita:
le nevi del tempo
hanno argentato le mie tempie.
Sentire
che è un soffio la vita,
che vent’anni non è niente,
che febbrile lo sguardo
errante nelle ombre
ti cerca e ti chiama.
Vivere
con l’anima aggrappata
a un dolce ricordo
che piango ancora.
Ho paura dell’incontro
con il passato che torna
a mettersi davanti alla mia vita.
Ho paura delle notti
che popolate di ricordi
incatenano il mio sognare.
Ma il viandante che fugge
presto o tardi arresta il suo passo.
E anche se l’oblio, che tutto distrugge,
ha ucciso la mia vecchia illusione,
io serbo nascosta un’umile speranza
che è tutta la fortuna del mio cuore.
POR UNA CABEZA
Por una cabeza
de un noble potrillo
que justo en la raya
afloja al llegar,
y que al regresar
parece decir:
“No olvidés, hermano,
vos sabés, no hay que jugar”.
Por una cabeza,
metejón de un día
de aquella coqueta
y burlona mujer,
que al jugar sonriendo
el amor que está mintiendo
quema en una hoguera
todo mi querer.
Por una cabeza
todas las locuras.
Su boca que besa
borra la tristeza,
calma mi amargura.
Por una cabeza
si ella me olvida,
qué importa perderme
mil veces la vida,
para qué vivir.
¡Cuántos desengaños
por una cabeza!
Yo juré mil veces
“No vuelvo a insistir”,
pero si un mirar
me hiere al pasar
sus labios de fuego
otra vez quiero besar.
Basta de carreras,
se acabó la timba,
un final reñido
yo no vuelvo a ver,
pero si algún pingo
llega a ser fija el domingo,
yo me juego entero,
¡qué le voy a hacer!

PER UN’INCOLLATURA
Per un’ incollatura
del nobile puledro
che proprio quando arriva
al traguardo rallenta,
e che quando torna
sembra dire:
“Non dimenticare, fratello,
lo sai che non si deve giocare”.
Per una incollatura,
capriccio di un giorno
di quella donna
civetta e frivola,
che sorridente gioca
fingendo il suo amore
e brucia in un falò
tutto il mio desiderio.
Per un’ incollatura,
tutte le follie.
La sua bocca che bacia
cancella la tristezza,
calma l’amarezza.
Per una incollatura
se lei mi dimentica,
che cosa importa se perdo
mille volte la vita,
a che pro vivere?
Quanti disinganni
per un’incollatura!
Ho giurato mille volte:
“Non insisto più”,
ma se uno sguardo di donna
mi ferisce quando passo,
mi torna la voglia di baciare
le sue labbra di fuoco.
Basta con le corse,
smettiamo di puntare,
un finale combattuto
non torno più a vederlo,
ma se qualche cavallo
domenica dovesse andare favorito
io mi gioco tutto,
che ci posso fare!
Métempsycose Isabel Camps Laredo Montoneri Gianluca Leone MicMac Giannicola Manuela Anania Sergio La Pigna

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