martedì, aprile 10, 2007

Diario da Buenos Aires - quarta parte

1/4/2007 Domenica
Ieri sera e' stata la volta del "Beso" , milonga frequentata prevalentemente da un pubblico adulto e milonghero. Stranamente ci assegnano un tavolo in prima fila.... E' una piccola e affollata milonga molto caratteristica, con luci calde e un grande murales astratto dai colori infuocati e suggestivi su una parete curva che si protrae verso la sala.
Balliamo.... anche li' le tande si susseguono con regolarità : 4 tanghi, chiaccherio tra un tango e l'altro, sgombro totale della sala dopo l'ultimo tango della tanda. Pensiamo di ballare solo tra noi perché qui il cabeceo e pratica piu' diffusa e, a noi, aimé, non riesce proprio facile! ..... e cosi' tra un tango e l'altro, la serata scorre.
Alle 2,30 del mattino, deciso di andare, mi cambio le scarpe e... proprio in quel momento, un uomo mi invita...
Che fare?
Cerco di fargli intendere di aver appena tolto le scarpe, che avrei accettato volentieri ma...
è più difficile di ciò che sembra e così... con scarpe inadeguate, ballo ugualmente.... Alla fine del secondo tango della tanda, quando tutti in pista erano intenti a parlare, chiedo al ballerino di avere un attimo pazienza perché devo cambiarmi le scarpe... Sono stata cosi' veloce nell'operazione che quando sono tornata in pista la gente era ancora li' a chiaccherare e cosi', con le mie scarpe comode, ho finito soddisfatta la tanda. Ringraziamenti reciproci e ritorno al tavolo.
Mi cambio nuovamente le scarpe??
Che fare?... tergiverso. Ma ecco che un nuovo ballerino mi invita e tutto ricomincia....

Siamo usciti dalla milonga alle 4 del mattino perché abbiamo voluto dare un taglio, ma lì la notte era ancora lunga ...

Salvina e Matteo

Ultimo saluto a delle amiche

Quest'oggi, dopo un anno dal nostro incontro, porgo il mio saluto a coloro che mi hanno aiutato ad amare e vivere il tango.
Voglio ricordarle ancora in tutto il loro splendore.
Quando inseme, timorosi di quello che poteva accadere, ci avventuravamo in quella pista sconosciuta che all'inizio faceva tanta paura.
Quando, pur consapevoli di quello che ci aspettava, non ci tiravamo indietro trovandoci a ballare in sale molto piccole e con dame che non conoscevamo.
Quando timidamente alle prime barride sfioravamo la scarpa della donna con cui ballavamo
Quando dopo 6 ore di tango l'unica cosa che desideravamo era poterci riposare.

Adesso il loro compito è giunto al termine e dopo aver tramandato il sapere a chi ha preso il loro posto pongono un inchino e umilmente rimango lì, chiuse dentro una scarpiera, con gli acciacchi del tempo ma con un animo pieno di vita, ad aspettare di esser prese, per tornare a rivedere quelle barride, quei panini, quei tacchi a spillo ... per sfiorare un altra pista, un altro sogno in una infinita notte tanghera.

Diario da Buenos Aires - terza parte

31/3/ 2007 (sabato pomeriggio)

Giro panoramico per Buenos Aires con subobiettivo quello di cercare scarpe... da tango naturalmente!! Ci aggiriamo nella zona Congresso, arriviamo da "Vitorio" e troviamo la saracinesca abbassata : soltanto una piccola apertura ritagliata nella grata e un tipo davanti a questa, vedendoci guardare, ci dice che il negozio e' chiuso: "... sono chiusi fino a martedì ma se vogliamo dare un occhiata veloce possiamo farlo".
Entriamo attraverso questa apertura 80 X 50 cm. e .... guardiamo le scarpe di Bs.As. ... Oltre a quelle che noi tangheri catanesi ormai non compreremmo più, ci sono i sandali, coloratissimi, altissimi ....
Ne provo un paio turchesi e argentati .... belli, ma voglio prima vedere altri negozi (con grande piacere di Matteo). Ringrazio e saluto.
La mia ricerca dovra' attendere il martedi' successivo....

Passeggiando per Bs.As. cominci a renderti conto della realtà di questa metropoli. E' una città abituata a difendersi, difendersi dalla delinquenza e dalla miseria. Tutti i negozi, (almeno in questa zona) sono barricati da inferriate e quasi tutti presentano porticine di ferro che si aprono e chiudono all'occorrenza . Le farmacie hanno i banconi posti dietro sbarre di ferro che danno tanto l'impressione di un carcere; solo i bar e pochi altri sono privi di inferriate . Questa
cosa e' assai inquietante, ti mette angoscia e ti porta ad essere teso per strada. La gente del luogo però, pare rassegnata a tutto ciò ; è gente normale , che lavora, che fatica ma sorride ed e' gentile. I ragazzi scherzano e giocano come in qualunque parte del mondo, sono spensierati e fiduciosi.... Ma la città trasuda fatica ... fatica nella rinascita ......

Il mondo del Tango sembra un'oasi felice in tutto ciò. Lì le donne sono curate , ben vestite e gli uomini azzimati e profumati, ma fuori di qui Bs. As. non si cura dell'abito e il profumo non sempre e' di lavanda e violette.......

Salvina e Matteo

Claudio Forte & Barbara Carpino

Very beautiful show of the italian maestros of argentin tango Barbara Carpino & Claudio Forte, all improvvisation, dancing OBLIVION by ASTOR PIAZZOLLA en MILAN

Métempsycose Isabel Camps Laredo Montoneri Gianluca Leone MicMac Giannicola Manuela Anania Sergio La Pigna

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