martedì, luglio 01, 2008

Ricordi del Festival di Siracusa

Ciao Tanghéri! Sono appena rientrata dal Festival di Siracusa ed eccomi qui a raccontarvi le mie tre giornate da maratoneta del tango!
Questo è un festival a cui sono andata trascinata dalle insistenze di amici, perchè la mia personale pigrizia mi spingeva a restare a Catania, ma che mi ha subito coinvolto oltre ad ogni mia aspettativa e stupito positivamente per diversi aspetti:

1. la grande partecipazione di gente di provenienza da tutte le parti del mondo, 800 presenze registrate, con una percentuale di italiani del 35 %; 700 persone solo nella gran milonga del sabato.
2. la bellezza dei luoghi che ci hanno accolto: piazza Fonte Aretusa col suo belvedere che si apre sul molo di Ortigia e prosegue mostrando la costa del golfo di Siracusa; alle spalle i palazzi antichi di Ortigia a fare da abbraccio alla milonga; la spiaggetta di Punta del Pero per la milonga dell'alba; il lido Zen, incastonato ai piedi di una parete a strapiombo sul un mare incantevole.
3. l'atmosfera di grande festa senza orari, senza fine, che ha contraddistinto tutto l'evento, trasformando il tango da finalità a strumento, a filo conduttore di un'energia potente, prodotta dalla voglia di stare insieme.
4. la puntualità e la qualità dell'organizzazione, dotata di tecnologia di registrazione e rilevamento della presenza che mi ha stupito per un festival così giovane, che è soltanto alla sua seconda edizione.
5. il livello altissimo, non solo dei maestri ma anche dei tangheri che hanno partecipato all'evento.
6. il buon livello di ospitalità che Ortigia ha saputo fornire ai suoi turisti, confermando una crescita costante della qualità dei suoi servizi; basti pensare alle navette gratuite che portavano in giro per l'isola e il parcheggio Talete messo a disposizione dal Comune per 1 solo euro al giorno.

Vi chiederete: ma è stato davvero tutto così perfetto? La perfezione non esiste e sicuramente se facciamo un giro d'interviste ai partecipanti ognuno di noi potrà trovare qualche dettaglio che sarebbe potuto essere migliorato. Sarebbe interessante farlo qui sul blog, come siamo soliti fare, per fornire agli organizzatori una "traccia" delle cose che potrebbero essere riviste l'anno prossimo.
Io ad esempio avrei preferito:
1) ascoltare qualche brano in più di tango elettronico: si ballava dalle 10 del mattino alle 7 dell'indomani mattina e chi ha preparato la selezione musicale ha preferito dare spazio al tango tradizionale piuttosto che all'elettronico, di cui si sono passate pochissime tande. Questo ha portato naturalmente ad ascoltare gli stessi brani ripetuti per giorni e anche nello stesso giorno, cosa che un pò mi ha stancato. Forse utilizzando di più il repertorio del tango contemporaneo si potrebbe evitare una certa monotonia musicale, che è inevitabile durante maratone così lunghe.
2) una pista più grande per ballare a Punta del Pero.

E adesso vi lascio con un piccolo diario dei ricordi personali, in cui mi auguro che le persone che mi sono state accanto in questa esperienza si riconoscano e possano ritrovare i bei momenti passati insieme, con quella punta di malinconia che sempre ci prende quando finisce una cosa bella.

Ricordi di....
un regalo inaspettato...
incontri reali con amici virtuali...
occhi illuminati dalla stessa passione...
abbracci nuovi e nuove emozione condivise con culture diverse accomunate da una sola musica...
imbarcazioni cariche di attese e desiderio, che conducevano verso l'alba di una milonga senza fine...
un cane che ballava il tango sulla spiaggia di Punta del Pero...
un bambino di pochi mesi che potrà un giorno dire di ballare il tango da sempre, visto che lo faceva davvero, tra le braccia dei suoi genitori...
sudore che sgorgava generoso dai nostri corpi, che a dispetto di tutto rimanevano avvinghiati...
stupore di ritrovarsi a proprio agio tra le braccia di stranieri di cui non si conosce l'idioma e di comprendersi perfettamente attraverso un'unica lingua comune...
bagni refrigeranti in mare, dopo tande infuocate sotto il sole al lido Zen...
frittura mista di pesce e spaghetti ai ricci...
chiacchierate fino all'alba seduti ai tavolini del bar...
aneddoti di Fernando e della sua scuola di bon ton argentino...
femminone palermitane dal grande cuore e dalle menti brillanti, amiche nuove che dimostrano in pieno come essere vere donne, nell'intenzione e nella sostanza...
la valigia per tornare a casa, strapiena di voci, volti, numeri di telefono nuovi e qualche vestito in più! :-)

21 commenti:

  1. HAI MESSO IN VERSI, CIO' CHE E' STATO, UN'ESPERIENZA BELLISSIMA , DA RIFARE 100 VOLTE, DIFETTI CI STO PENSANDO, FORSE IL COSTO DELLE SERATE.... MA NE E' VALSA LA PENA.

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  2. Gli organizzatori sono famosi nel mondo e il risultato del festival è stata una partecipazione incredibilmente variegata in termini di provenienza dei tangueros. Ho fatto un tour de force... una 24 ore dalla mattina del venerdì alle 7 del mattino del sabato. Ho visto quindi un terzo del festival ma credo sia stato uno spaccato degno per offrire commenti.
    La musica, soprattutto quella della mia amica Barbara (e lo dico con orgoglio) alias Melenita la migliore musicalizador italiana secondo me è stata eccellente. Purtroppo mi ha confessato che si è trattata della sua ultima apparizione in tal veste.

    X Scarlett: Credo che il repertorio della parte elettiva della musica del tango sia decisamente superiore alla durata di un giorno; se i musicalizador si ripetevano sarà stato un loro limite. Io non me ne sono accorto, forse avrai ritenuto monotono il tipo di musica, non credo ti sarai accorta se un brano era stato messo il giorno prima...Fammi sapere, m'interessa.
    _____
    Quanto all'assenza di musica elettronica col bandoneon (non chiamiamolo tango) che piace tanto a noi europei ed è quasi bistrattato in patria gli organizzatori sono stati a D.O.C. Per me, molto bene, anche così si educa il pubblico.
    Ovviamente la ballata in costume, col "coso" dei maschi che pende, i calzini corti dei finlandesi, le facce paonazze delle donne dell'est, il tanfo di sudore per ogni dove ... insomma... quella dello Zen sembrava una Kermesse degna della Salsa e Merengue e molto, ma molto lontana dallo spirito VERO del tango. Una cosa, insomma, che un milonguero porteno (e non solo;))avrebbe aborrito.
    Ciononostante, da Catanisi in vacanza mi sono divertito.
    Del resto i festival sono così, baracconi in cui poter ritrovarsi, circhi equestri cosmopoliti nel quale esibirsi e sopratutto location ove "ciauriàri" volti nuovi che condividono la tua stessa passione.
    Il livello dei partecipanti, in effetti, era più che discreto e ho apprezzato l'educazione e la compostezza in milonga anche quando si era in centinaia oppure nel piccolissimo spazio della spiaggia del Pero. In buona sostanza, tornando nella nostra dimensione di provincia (ma lo stesso potrà dire chiunque credo torni a Bratislava, Bordeaux, Cernusco sul Naviglio e via dicendo) posso affermare che bastano qualche decina di coppie per innescare un autoscontro... nella milonghe aretusee del festival in centinaia sembrava esserci ancora spazio. Molto bello. Per quanto concerne gli artisti non posso giudicare nessuno oltre Julio e Corina, eccelsi e ispirati come sempre, perchè non ho veduto altre esibizioni. Anche se le avessi viste si sarebbe trattato di un tango a cui non sono preparato e su cui non posso mettere bocca.
    Una curiosa annotazione: durante la lunga camminata nelle prime ore del mattino e diretti in auto abbiamo intravisto una figura che camminava sola con chioma folta e un passo borioso... era Pablito Veròn che rientrava in albergo dove alloggiava da solo e non in compagnia degli altri maestri... piccolo di statura (il pregio di noi corti per poter ballare bene;)), narciso, terribilmente individualista, schivo per esibizionismo, preciso nel correggermi quando ho detto che m'è piaciuto molto il film di cui era protagonista ("quale? Ne ho fatti due" - non lo sapevo n.d.r.) ma onestamente un gran simpaticone... quella simpatia "argentina" in senso lessicale di costui che è una gran faccia da schiaffi, non è nessuno al di là dell'ambiente tanguero ma è per noi, ammettiamolo, a vederlo ballare, un Dio pagano in terra.
    Complimenti quindi al SiracusaTangoFestival che, non ho dubbi, diventerà molto presto una delle più ghiotte occasioni europee e di certo ad ancor più larga partecipazione di pubblico!

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  3. Aliento carissimo, credimi sulla parola se ti dico che tanti brani sono stati ripetuti...Sono stata al festival da venerdì sera a domenica notte (o meglio, lunedì mattina...), ho partecipato a tutte le milonghe e ho raccolto la stessa impressione anche da altri tangheri. Posso anche pensare che ormai l'alzheimer mi abbia colto, ma forse se le stesse cose me le dicono anche altri mi rassicuro di non aver avuto allucinazioni uditive. Posso ricondurre le ripetizioni al fatto che si sono avvicendati alla consolle diversi musicalizadores, ma di sicuro ci sono state.

    Inutile ripetere che sul tango elettronico abbiamo idee diverse e che, visto che come dici tu siamo europei, avrebbero anche dovuto pensare ai gusti di chi come me ama anche l'elettronico.
    Se poi a Bs As viene QUASI bistrattato, questo francamente è un PROBLEMA degli argentini, non nostro. Non mi sento per questo di dover essere "educata" necessariamente a un modo "chiuso" (passami il termine) di sentire il tango che non mi appartiene.

    Per quanto riguarda la milonga allo Zen, io l'ho trovata azzeccatissima vista la location e il periodo in cui si svolgeva il festival. Sarebbe stato un peccato non farla. Poi secondo me ballare in costume da bagno è fuori discussione, non ci riuscirei mai, sia per motivi di decenza che di disgusto personale nell'abbracciare un corpo estraneo, nudo e strasudato. Ho ovviato al problema ballando con indosso delle tunichette e accettando inviti solo da varon vestiti.
    Ma la milonga dello Zen secondo me è stato l'elemento di originalità più riuscito e apprezzato del festival.

    Commento su Veron: troooooppppppppo sborone! E tra l'altro, per quello che ha dimostrato durante le milonghe, dal vivo mi ha deluso: un nano barbone con la prosopopea di un macaco in calore! Secondo me potevano risparmiarsi i soldi del suo cachet.

    Ho invece trovato strepitosi Gastòn Torelli e Mariela Sametband, che non conoscevo ancora.

    Diodoro, anche per me è un'esperienza da rifare.

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  4. Sono d'accordo con Scarlett... è stato un gran bel Festival in cui il tango si è fuso con la suggestione dei luoghi: la Spiaggia del Pero, la Fonte Aretusea, Piazza Duomo inondata di note, il mare del solarium Zen...
    l'unico piccolo appunto riguarda il pavimento: ballare quattro giorni su quello alla fine diventa pesante, soprattutto sotto il sole quando il caldo si trasmette direttamente ai piedi!
    ciò non toglie che sia stato un gran bel Festival: organizzazione curata; tanti, tantissimi partecipanti; bella atmosfera anche in una manifestazione di tali dimensioni che inevitabilmente diventa un po' dispersiva; bellissime le esibizioni tutte ma una nota particolare a Julio e Corina (sempre grandi!) e a Gaston e Mariela (il secondo brano che hanno ballato mi ha dato i brividi!)
    Veron è Veron... fa parte del personaggio... si concede poco ma quando lo fa ti lascia a bocca aperta... l'anno scorso a Palermo sono stata una delle poche che lo ha visto ballare in una milonga ormai deserta, alle due del mattino: senza parole!
    ma a colpirmi è stata anche l'emozione di Claudio e Barbara (lei soprattutto) quando Corina li ha invitati ad esibirsi... nonostante la stanchezza sui loro volti hanno ballato bene come sanno fare e soprattutto con grande cuore e grande emozione...

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  5. Verissimo Stefano! Siamo malati Tango. E sai la cosa bella qual è? CHE NON VOGLIAMO GUARIRE!!! :-)

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  6. la cosa bella e' che non volete guarire? piu che bella sarebbe meglio definirla TERRIBBILE
    come se il tango fosse tutto nella vita o fondamentale!!

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  7. E chi l'ha detto che il tango è tutto? Lo stai dicendo tu...
    E' solo una bella passione, come una pesca succosa che è bello mordere e assaporare quando se ne ha voglia.
    Ma se non conosci quello di cui parlo non puoi certo capire. A ciascuno il suo...
    Divertiti con le tue passioni, noi ci divertiamo con le nostre.
    E non è mica obbligatorio leggerci, ci sono tanti blog in giro per il web che sicuramente potranno interessarti più di questo.
    Bye bye baby...

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  8. non sono un baby cmq...
    mi è capitato di ballare con te si e no 2 volte...
    ma da certi discorsi si duduce che per molti questa passione è o diventa spesso una OSSESSIONE
    bye bye cara!!

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  9. "Il Tango non è una danza ma un'ossessione.
    Per il tanguero è una parte della vita come mangiare e dormire.
    Erotica e appassionata, inquietante e malinconia, che coinvolge non solo il corpo ma anche l'anima
    " Carlos Gavito

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  10. brava un'OSSESSIONE!!.....
    con le parole "di un altro" come Carlos Gavito hai risposto.... (come la paensavo io)
    ossessione=malattia
    se pero' anche per te il tango e' una parte della vita come mangiare e dormire mi sa che e' GRAVE... la cosa :-)))

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  11. Gravissima! Che felicità! Spero di non riprendermi più...
    Bye bye "non più baby"

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  12. Caro Stefano: ebbene il tango è una malattia. Ma non fa male a nessuno, non fa danno alla società,non produce mostri.Ed è un passatempo molto piu'..sano..di altri.
    Peccato che tu non sia stato infettato..non sai cosa ti perdi!;o)
    Ciao!

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  13. Il bilancio buono, Scarletterida, Per vari motivi.
    Anche se a me, questo secondo anno, è mancato l'effetto "entusiasmo per la novità" (datosi che l'avevo già vissuto l'anno prima, vedi QUI e QUI) è stato comunque molto bello ritrovare le cose positive dell'anno prima... e anche aspetti nuovi buoni e meno buoni.

    Cose bbuone:

    - anzitutto - dicamocelo - la loghèscion (come la chiamò il buon Claudio) di Ortigia è spettacolare di anche senza tango. Se ci metti il tango fai Bingo. In più la loghèscion è attrezzata non poco a turistume di ogni dove, il ché consente l'ottima riuscita.

    - l'aspetto internesciònal. Da sempre tanta soddisfazione ballare con tangueri di ogni dove francesi, svizzeri, inglesi, olandesi, tedeschi (abruzzesi!! pissino...) per via della comunicazione non verbale insita nell'abbraccio tanguero. Trovare l'esaltante conferma che non occorre altro per capirsi. Altro che sapere le lingue.
    Ci aggiungo anche l'aspetto nazionale e reGGionale. Questo festivallo è stato un modo per ritrovarsi ad abbracciarsi pure tra paleimmitani gatanisi messinisi siracusani, con una complicità sicula davvero insolita.

    - la milonga affollata e senza calci, assoluta rarità, vera novità del festival. Nella mia nutrita esperienza di festivalli non era MAI accaduto, dico MAI, che durante la solita affollata suarè di supegalà dalla calca smodata arrivassero colpi e carcagnate varie e non me ne tornassi a casa con qualche ematoma su gambe o piedi o non assistessi (con i miei occhi di santommaso!) ad azzoppamenti altrui, persino sanguinanti. Una decimazione ferale. Quest'anno - miracolo! - nulla di tutto questo. Ce ne siamo tornate a casa tutte con i piedini intatti, dolenti solo per il troppo ballo... insomma nemmeno un pisoston per sbaglio. Maravilla

    - la media dei ballerini danzanti è stata certamente migliore del solito. Media e assai educata. sarabbe più esatto dire "senza picchi" e picconatori. mancavano o scarseggiavano i superbravi da potere ammirare, ma mancavano anche gli scalciatori invasati e i maldestri alle prime scatenate armi. Milonghe piacevoli, composte, garbate... forse anche per via delle scelte musicali

    - i maestri. Julio e Corina che si confermano i più amati, i più veri. I più popolari nel senso nobile del termine. Veronuccio pare ultradivo e mestruatello, ma secondo me è solo 'na nticchia autistico.. vive quasi sempre nel "suo" mondo, ogni tanto per sbaglio atterra nel nostro si rende molto puntuale e disponibile (unico maestro a fare ballare le comuni mortali di ogni tipo dalla principiante maldestra alla bella e brava figueira come, quando e quanto gli gira...) e poi ritorna nel suo. Questo lo rende antipatico, ma se lo osservi bene capisci che non lo fa apposta. E' un divo involontario.
    Gastòn Torelli e Mariela Sametban mi sono sono simpatici quando ballano le loro cose strambe. Il primo tango canonico normodotato non mi parve granchè,ma il secondo quello in stile "cartoons della Warner Bross" mi è piaciuto assai per ironia e originalità (cose sempre più rare nel tango)
    Matias Facio e Kara Wenhan ballarono su una musica non di tango (un remake di qualcosa dei beatles o di lennon credo) secondo la moda frumboliana ma sugli sculettamenti del nuevo non mi pronuncio perchè so di essere prevenuta e non sarei obbiettiva. Lei però aveva una bella gonnellina di chiffon bianco a fiori neri. E anche la Toumanova, la russa partner di fausto carpino che si è esibita con lui sempre in qualcosa di nuevistico aveva un vestisto che un gruppo di noi femminastre ha decretato essere il più bello di tutto il festival (modello marilyn colore verde oltremare). Insomma sul piano del tangofèscion segnalo che stanno morendo leggins con scafandro e pagliaccetti. Esequie.

    - l'atmosfera generale. Migliore di quella dell'anno scorso. Meno esaltata più rilassata. Senza qui soliti "gruppetti" di fanatici criticoni o iperesibizionisti, senza quella media di gente è lì non per guardare ma per farsi guardare. Il clima era di grande curiosità reciproca e generale. Inutile dire che ne avevo bisogno di ques'aria tanguera. atmosfera buona, senza quelli che se la tirano troppo o quelli che mollano calci


    Cose no-bbuone:

    - il pavimento... ho vogliamo chiamarlo manto stradale dissestato con dossi cunette discese ardite e risalite buchi avvallamenti voragini
    Insomma per 20 euro (minimo) a milonga ci meritavamo qualcosa di più...

    - Tangosolarium o milongazen. Di suo come situescion non era male, ma è troppo roba da bestiario umano quella rotonda sul mare con corpi mezzi nudi, sudati, salati, bagnati di mari o di olio solare, coperti alla meglio o scoperti alla peggio, fuori dal decor dell'habitus, così nello stato di natura e sotto il sole... insomma da guardare si pareva tutti roba da Verdone, o tangamo strano? Quando un conoscente m'invitò (torsonuduto e sudato in pantaloncini ) mi vestii e tentai due vals con le infradito, mi fermai alla fine del secondo con un senso di inadeguatezza e fastidio. No non erano le infradito. Ma anche ballare sulla rotonda sul mare alle 17.00 di un rovente pomeriggio d'estate siculo... fa curri-culum. Nonchèchè.

    - le esibizioni. diciamolo .. io non le ho trovate tutte così "bellissime", anzi in alcuni casi due tre sbadigli mi scapparono soprattutto sulla roba nuevista, ma si sa io sono una vecchia zia retrograda che non capisce perchè non conosce e quindi sorvolo sul perchè della mia noia.

    - la musicalizzèscion. Amargo in fundo. Questa è la cosa più dolente, quindi mi dilungherò. Sono rimasta delusissima dalle scelte di musicalizzazione. E mi sono promessa di avere pazienza per tutto festival prima di esprimere un giudizio definitivo, ho atteso di sentire tutti i vari musicalizadores all'opera prima di esprimere un giudizio di delusione.
    E forse proprio per questo l'utima sera mi hanno trovato che schiumavo improperi al musicalizador belga per sfogare tutta la mia indignescion.
    Il fatto è che mi hanno tolto due cose per me indispensabili: le milonghe e Pugliese. Ora passi per Pugliese (posso farmene una ragione, non tutti sanno o possono capirlo e ballarlo e poi ci sono tanti altri atuore) passi... ma togliermi le milonghe no! Quello no... là divento violenta (come un tossico senza la sua dose) là non ragiono più.
    *** La prima sera (il venerdì) ... Melenita mise (su quattro ore di musicalizzazione) SOLO due tande di milonghe: tralatramente la prima tanda allinizioquando non c'era nessuna e la seconda quasi alla fine... e (cosa forse più grave) ... ebbe il barbaro coraggio di riciclare la stessa tanda!
    Ma ci piglia tutti per scemi, ignoranti e analfabeti?.. cazzu cazzu iuiu... a Buenos aires non si ballano più nemmeno le milonghe?oppure è una scelta stilistica comprensibile solo da lei per la serie (metto lo stesso balli due volte)? mi dissi. La ciliegina sulla torta l'ha raggiunta quando (alle due meno un quarto!) - dopo che per una intera serata aveva smitragliato solo smeriglianti biagistiche marcette e cortine ante decada de oro - annunciò l'ultima tanda e mise Pugliese.... Poi dite che non la si deve lapidare... Io ho aperto un comitato ed una sottoscrizione "Lapidiamo Melenita", io trovo che sarebbe un gesto di civiltà, pedagogico, utilissimo per quelle generazioni future ancora in formazione che potrebbero seguire questo cattivo esempio. Ma - per onestà di cronaca - la Melenita il pomeriggio seguente cambiò regime, alla milongazen mise musiche persino briose. Inspiegabilemente. Forse la doparono per evitare lo sterminio di tangueri. Comunque riuscì a scafazzare anche lì replicando o tre quattro tandas identiche alla sera prima.
    *** La seconda sera (Sabato Gran Milonga tutta piena di esibbiscion) ... mi pare che il musicalzzante fosse Spotti ... qualcuno di più umano che - audace - osò persino un Troilo, ma niente Pugliese e soprattutto niente milonghe... cazzu cazzu ìu ìu... ma allora è un complotto? Infattamente solo alla fine mise una misera tanda con Morena di Morgado per annunciare la fine dei giochi. E pazienza ci rifaremo domani col belga Fiorilli.
    La domenica al Solarium si stava bene, anche se dopo tre ore di ascolto forzato e di ottantacinque brani ripetuti ( e Sacale punta... e Mano blanca... e Cheduemaroni!) insomma se li conosci li riconosci e raggiungi la saturescion. Me resistetti cazzu cazzu iu iu.
    ***La terza sera - la migliore - ... doveva essere quella del riscatto c'era Fiorilli il belga e invece niente milonghe (due all'inizio poi il nulla), niente pugliese, una tanda di elettronico tipo carità pelosa....che a me che non piace l'elettronico m'è sembrata una boccata di ossigeno. Ma nell'ultima ora e mezza, tempo che ho contato minuto per minuto nella speranza (umiliata!) che spuntasse una milonga, pullulò (a sostituzione delle sudette) un quantitativo inverosimile, abnorme, provacatoriio di vals. Il messaggio era chiaro: 'ntu culu alle milonghe! A quel punto ... un boaaato! I me cugghiuna. Sotto l'occhio basito dei galanti tangueri appena conosciuti e quello ridentemente preoccupato delle viejas amiche queridas proclamai furente: ora vado e lo sputo! Sull'ultima (valserante) tanda, trasformandomi in qualcosa a metà strada tra Hulk e Wil il Coyote, mi diressi verso il musicalizadoresso capro espiatorio della suarè, prima mi scontrai con Veron, che per un attimo si svegliò dal suo coma vigile, poi giunsi davanti a belga e puntadogli un minaccioso dito smaltato rossogiungla tonai: "che fine hanno fatto le milonghe" quello placido senza nemmeno alzare lo sguardo "le abbiamo messe.." "quando^ è un ora è mezzo che non c'e ne è traccia..." "all'inizio" "e che risposta è?" s'inserisce Balmaceda sgignazzante e divertito "te gusta bailar las milonga.. eh!" "sì, ne ho bisogno come un tossico, non me le potete togliere... perchè non le avete messe" "silenzio "mettetele ora" "questa è l'ultima tanda... le metteremo tra un po' alla milonga dell'amancer" "ma voglio almano sapere pertchè non ci sono state ora, qui?" silenzio e poi "le metteremo dopo alla spiaggia" sì sì dopo alla spiaggia avrai le tue milonghe" rincara Balmaceda io indignata replico "questa non è una risposta da varones. Adios muchachos" e sgrunt! ho girato i tacchi me ne sono tornata al mio posto... meditando di denunciarli all'ordine per la tutela dei milongueri (esisterà una carta dei diritti tangueri o no?)
    Qualcuno più tardi - quando era più calmina - mi ha spiegato che nel Nordeuropa la gente non ama (e non sa) ballare la milonga e dunque visto che la maggioranza di partecipanti era straniera e nordeuropea si è deciso di contentare le loro aspettative. mentulazza.

    Questo fu il tango che vidi e vissi ... Mi piacque e mi mise voglia di musicalizzare .. ho già pronta una cortina... ispirata a Siracusa

    "pooooi quanto tango intorno a nooooi
    il mio cielo la mia aaanima... " e poi montagne verdi di milonghe
    ;-)


    @Stefaneddu ... perchè dire al tossico che è tossico? Non è carino, tutti noi tanganti siamo stati più o meno tangodipendenti, chi più, chi meno, chi meglio, chi peggio... l'ossessione è insita al tango stesso al suo difficile apprendimento, ch'è chi l'ossessione ce l'ha avuta per una fase breve, chi lunga, chi ce l'ha sempre... Ma magari tutte le malattie-ossessive fossero così! sarebbe bello non guarirne. Te lo dice una convalescente.

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  14. Farolit, mon amour, sei un mito!
    Non riesco a smettere di ridere mentre ti leggo: sei la regina dell'ironia stampata!

    Non posso che appoggiarti in pieno e la sensazione che descrivi, quando dici "una tanda di elettronico tipo carità pelosa....che a me che non piace l'elettronico m'è sembrata una boccata di ossigeno, l'ho provata anch'io. Una boccata d'aria nella monotonia di una selezione "monocorde".

    Non sapevo della tua disavventura con il musicalizador e Balmaceda, ma in effetti gli potevi tirare una sedia in testa, così la finivano di sgignazzarsela! :-)

    Ciao bellezza!

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  15. X Farolit:
    1- continuo a ribadire che dovresti tentarle tutte per la carriera di scrittrice satirica! Il post dell'anno scorso però rimane imbattibile... la verità è che il festival di Sr quest'anno non è stato per nulla provinciale quindi hai avuto meno "carne al fuoco"... ;)
    2- Melenita rimane il migliore musicalizador classico in Italia. Chiuso. Imperativo. Diktat.
    Quanto al fatto che venerdì ha messo solo 2 tandas di milonghe mi spiace contraddirti ma non è vero. Ha saltato tante tandas di milonghe quante di Vals, cosa che è ritenuta doverosa da una corrente di musicalizadores (vedi Natucci, Miller etc etc) argentini. In breve sono a dirti che non credo che ci abbia preso per il culo, diciamo con rispetto, che tu e ovviamente molti altri preferite un altro sistema (sempre legato alla decade de or) di ascoltare musica in milonga.
    3- La tandas di Pugliese anni '50 alla fine della milonga è anch'esso un classico diffuso. Leggi come sopra.
    A pareri personali Barbara è magistrale. Non sono l'unico a pensarlo.

    x Scarlett:
    "Non chiamiamolo Tango elettronico.
    E' musica elettronica col bandoneon (D. Boggio)" Il fatto che gli argentini lo ascoltino poco è un loro pregio, il problema è per noi europei che oltre ad ascoltarlo in discoteca lo mettiamo pure in milonga!!! ;)
    "NANO"= Epiteto riservato a uomo di bassa statura nel momento in cui ti sta sulle palle; lo stesso uomo, altrimenti, sarebbe definito "bassino".... ed io, dall'alto del mio metroesessantotto senza tacchi (quanto Veròn eh ?!?!!) sono nano o bassino???

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  16. Aliento, se arrivi a citarmi come fonte virgolettata anche Boggio semu pessi (con tutto il rispetto per Boggio, che conosco e trovo simpaticissimo). E poi scusa, ma chi è che stabilisce che ascoltare e ballare anche l'elettronico sia un problema? Ma la vogliamo fare finita con ste perle di saggezza conservatrice? Che noia ogni santa volta doverci sentire degni di disprezzo per il semplice fatto che non restiamo ancorati soltanto al tango classico. Ma avremo diritto a goderci anche la sua evoluzione senza essere puntualmente bacchettati come persone che di tango non ne capiscono un cazzo?!

    Veron è nano in quanto il suo fisico è minuscolo rispetto alla grandezza del suo ego! ;-)
    Tu al confronto sei un watusso!
    Besitos

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  17. Non ho resistito...
    x scarlettina... aliento lo conosci poco... anzi pochissimo... guarda che il tipo in questione a Veron gli fa un baffo in questione di grandezza del suo ego...
    x alientuccio... non volermene...lo sai che sei sempre il mio preferito!!!
    bacini

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  18. scarlettella uno i suoi diritti deve andare a difenderseli. Il diritto alle milonghe in una milonga è sacrosanto... più che una disavventura fu uno sfogo, dopo mi sono sentita meglio... come sempre,si sa. ;-)


    aliento, credimi, sono troppo "peresosa" per tentarle tutte per la carriera di scrittrice satirica... Del resto il mio satirismo si secerne spontaneo, per il puro piacere di ridere senza secondi fini, 'nsomma l'arte per l'arte...

    Quanto al post dell'anno scorso è vero era altra cosa, non perchè il festivallo fosse più provinciale, ma perchè l'esperienza in questione era ancora tutta nuova e da scoprire purmuà. Anzi quello dell'anno scorso mi è sembrato più coinvolto, più "setimental". tu sei stato almeno tre giorni per cogliere tutti gli aspetti di questa seconda edizione? Guarda che tocchi di sana provinGialità ci sono stati anche quest'anno. Ma a me la sana provinGialità piace, non c'ho il complesso metropolitanghero. Awanagana. 'nsomma la "carne al fuoco" (soprattutto nella graticola del Solarium) c'era e come ... piuttosto sono io - diciamo - fuori forma, più buona, meno motivata a cucinare.
    "Melenita rimane il migliore musicalizador classico in Italia.... " hi hi hi... uh uh uh... ridillo ti prego... uaaah ah ah ... tanta sicumera mi mette di buonumore,
    Alientuccio quando fai dichiarazioni altisonanti fai il mio stesso tipico errore: ti dimentichi di aggiungere "secondo me". Gli imperativi categorici non esistono, com'è vero che è vero Picherna che rimane MOLTO più contemporaneo ed elastico dei presunti puristi nostrani. Esistono i gusti e le preferenze. L'unico diktat di un musicalisador dovrebbe essere "far ballare la gente", tener presente un po' tutti i gusti e le esigenze e gestirli con gusto, sensibilità e anche ogni tanto un pizzico di sana imprevedibilità. melenita ha l'imprevedibilità di un ragioniere, e gusti che NON SONO di tutti, ma di una parte dei tangueri. Una cosa è appartenere a - diciamo - una corrente di musicalizadores .. un'altra è sfrantumare le miloguere palle di chi - diciamo- non appartiene a quella corrente (e mica è reato contro la morale tanguera non appartenervici). Io non so quale corrente preferisco. Credo di amare un sistema che si ispiri alla "varietà", l'unico che allarga gli orizzonti, che alterna le possibilità, che ti fa "gustare" la marcetta non come una punizione monotematica ma come una perla valorizzata al momento giusto. Insomma mica solo Melenita & Co c'hanno il monopolio della sensibilità musicale? Chi non c'ha il gusto dell'ammorbamento spinto non dovrebbe essere discriminato, al contrario trattato con tolleranza e due botte di milonghe in più Il tango è di tutti, non di chi crede di capirlo meglio o dipiù.
    Vabbè va .. meno male che a Catania ci sarà nonno Felix ... arterie in libertà comprese, a me il Piche me piace pure quando sbaglia.
    P.S.
    Io lo so che Melenita è stimata da molti. Ma so anche che da altri molti non gode della stessa stima e NON certo per ignoranza di quelli, ma per gusti e visioni d'ascolto e di ballo assai differenti. Melenita (i suoi gusti) annoia l'altra metà del cielo tanguero, facciamocene una ragione senza che nessuno si senta offeso. :-)

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  19. Esperienza bellissima! Il festival di Siracusa ha avuto per me il sapore di una vera vacanza. Organizzazione impeccabile, grandi maestri, location da sogno e musicalizadores degni di tale evento; e poi ancora ritrovarsi a ballare in un vero contesto internazionale ha reso il festival unico. Ricordi:
    il mare di Siracusa,
    l’alba a Punta del pero, SuperSabino,
    l’uomo delle mosche,
    la bravura di Barbara,
    i sorrisi di Giancarlo,
    Pablo Veron che mi scatta una foto,
    la simpatia di Corina,
    i tanghi con l’uomo “cerapongo”,
    le notti a Ortigia…...
    alla prossima sempre a Siracusa.

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  20. habemus SiracuTangiVideum...
    http://www.youtube.com/watch?v=4_Cmi2NtKwk
    ... fresco fresco appena sfornato da iutubbi.
    :-)

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