lunedì, novembre 27, 2006

Squilbri tangueri, uno a sei

Es una verdad: il tango ci fa misurare costantemente con molti squilibri.
Nostri, altrui, interni, esterni, dell'anima, del corpo, del carattere, di situazione, di occasione etc...
Elencarli tutti non si può.
Non serve. Li conosciamo. E se non li conosciamo, li conosceremo prima o poi.
Il primo, uno dei più traumatici, ad esempio è quello che riguarda la riprogrammazione totale della percezione del nostro corpo in funzione del ballo e di un altro corpo che ci guida o che dobbiamo guidare. Capire come funziona, dalla postura alla percezione della marcaciòn.
UNOa SEIIn questa prima fase di apprendimento la parte frustrante di questo inevitabile squilibrio grava soprattutto sull'uomo ( o meglio su chi ha il ruolo di chi guida) che deve "accollarsi" molte faticose responsabilità e consapevolezze (la percezione simultanea di sè , della compagna, dello spazio, della musica, delle altre coppie). La donna può persino concedersi il lusso (illusorio e riposante) di chiudere gli occhi e farsi portare. Forse per questo la selezione "innaturale" della specie tanguera è inizialmente più spietata con la specie maschile. Ma lo squilibrio di cui m'interessa dibattere è quello che è più sentito dalle tanguere ovvero l'indicibile sproporzione numerica tra tanguere e tangueri.
Il rapporto medio tra gli uni e le altre è uno a sei. Pesantuccio.
Questo squilibrio grava tutto sulla donna (o meglio su chi ha il ruolo della seguidora ) crea, inevitabilmente, una competizione tra donne per la conquista della tanda, condannate ad affinare l'eterna gavetta dell'attesa per essere invitate con vari escamotage materiali (funziona quasi sempre la svestizione, più ci si spoglia , più si balla) e prove d'astuzia che sappiano arruffianarsi i tangueros più appettibili.
Non sempre e non in tutte, ahinoi, questo genere di competizione stimola le mujeres ad tirar fuori gli aspetti migliori della loro femminilità.
E devo dire che buona parte degli uomini che sono riusciti a superare (in un modo o nell'altro) la selezione innaturale della specie, quelli che davvero imparano a ballare (o credono di averlo fatto!) diventano delle vere prime donne e, come tali, trovano normale essere corteggiatissimi (anche in maneira immotivata, ingiustificata... ingiustificabile!)
Tra questi ci sono quelli che non si montanto la testa e che sanno mettere in gioco con misura il nuovo potenziale acquisito sulle ballerine (e sulle donne che ci stanno dietro), ma ci sono anche quelli che si divertono quasi a tirar fuori gli aspetti più deteriori della competitività femminile.
Lo so, sto generalizzando, ça va sans dire. Fatemi pure un elenco di eccezioni.
Ma rimane (fra i tanti) lo squilibrio numerico tra uomini e donne nel tango.
E' un fatto, un fatto diffuso ovunque.
Un fatto indicativo e non sempre così nutriente per il nostro tango.

12 commenti:

  1. E' vero..ci sono molte donne e pochi uomini...pero' abbiamo "tony manero" che si sdoppia e ci fa ballare tutte..che problema c'è ;)
    E poi meglio sole che male accompagnate da un ballerino negato che ti vincola nella milonga,)

    RispondiElimina
  2. Mi rendo conto che tony manero (o meglio Peppe Manero) è TROPPO famoso!!!
    Riallacciandomi all'argomento, anche se gli uomini sono "pochi", almeno sono "buoni" (in linea di massima), infatti a mio parere ballare il tango seleziona automaticamente le persone.
    Seleziona gli eletti da tutte persone sfortunate che non sanno cos'è.
    Aiuto sto delirando.....

    RispondiElimina
  3. Ragazze che volete farci siamo fortunati(1 contro 6 !!)..... abbiamo possibilita` di scegliere !
    Comunque sarebbe bello che non fosse sempre l'uomo a dover invitare....non credo ci debba essere imbarazzo nel farlo(perdipiu` nel 2006) .O si ?

    RispondiElimina
  4. EHM..CARO MARCO..TI INVITO IO A BALLARE ;) anche se sai benissimo che con me la tua performance tanghera diventa molto di basso profilo;)

    RispondiElimina
  5. soluzione dell'1 contro 6..
    Da Vanity fair di qualche settimana fa,leggo quanto segue:

    " Si chiama PBDR (Partner Ballroom Dance Robot). E' prodotto da un'azienda giapponese di robotica (la Nomura) ed è perfetto per imparare a ballare: è dotato di un sensore che lo fa muovere a ritmo"

    Non è che si potrebbero comprare un po' di 'sti sensori e installarli su ballerini umani ??!!

    RispondiElimina
  6. il problema è che se poi questi sensori vanno in tilt tu ti ritorvi a centro di sala con un ballerino/a che fa la lap dance ;)

    RispondiElimina
  7. Ma perché non si fa anche da noi come in Argentina, con gli inviti fatti guardandosi negli occhi?

    RispondiElimina
  8. Se facessimo come in argentina, timida come sono, non ballerei mai.

    RispondiElimina
  9. Il Galateo del Tango
     
    Nelle milongas di Buenos Aires esiste un codice abbastanza preciso (fatto di mirada e cabeceo), un vero e proprio galateo del tango, regole di comportamento da rispettare in una milonga, cosa fare e cosa evitare per inserirsi nel microoscmo del bailogo.
    Sono regole di buon senso, ma la loro logica riesce facilmente accettabile solo per i frequentatori abituali della milonga; agli altri, alla maggioranza dei frequentatori occasionali, questo codice rimarrà sempre un po' oscuro e ingiustificato. Le milongas di Parigi, le più antiche d'Europa, rispettano pedissequamente questo galateo

    Come invitare e farsi invitare in una milonga?

    Un pò come nella vita, come quando si comincia ad invitare una persona ed a sedurlo ma con qualche regola tipicamente tanguera. Un'atmosfera felpata, cortese e un po' distante, quasi fredda al primo impatto impregna le milongas. Ci si diverte, si incontra gente simpatica, ma ci sono episodi di esclusione per coloro che nuovi arrivati che non fanno lo sforzo di integrarsi o si fanno riconoscere per troppe figuracce.
    Si raccomanda di saper già ballare ma di non essere per forza ad un livello avanzato.I principianti e gli sconosciuti vanno sempre rispettati All'inizio, una volta avviati a qualche corso, potete lanciarvi nei balli e nelle pratiche, ma conservando la modestia del principiante.
    Si raccomanda le prime volte di venire con qualcuno del proprio corso per non isolarsi troppo e ballare un po'anche se non si è entrati ancora in contatto con gli habitués della milonga. La volta successiva bisognerà che vi facciate accettare mettendo in atto le vostre capacità d'osservazione, di pazienza, di diplomazia.
    Non siate troppo timidi, né troppo sicuri di voi. Osservate la gente che si riunisce, i corpi che ballano, ascoltate la musica. Iniziate un contatto con i vostri vicini e le vostre vicine ponendo qualche domanda e presentandovi, senza imporvi. L'elemento essenziale dell'invito è lo sguardo. Imparate a giocare e state al gioco.



    L'Uomo
    Osservate e valutate il livello delle donne che ballano e contentatevi i primi tempi di invitare quelle che sono vicine al vostro livello. Solitamente le numerose belle e giovani di livello molto avanzato hanno un certo snobismo per cui rimangono nel loro gruppo e non si lasciano invitare da un principiante sconosciuto (a meno che non sia molto bello!). Aspettate dunque che la principiante adocchiata sia libera, guardatela e se non le gira la testa, andate a chiederle semplicemente se vuole ballare.




    La Donna
    La prima cosa da fare nella milonga è mettersi le scarpe da tango. Una sconosciuta che resta in scarpe da tennis in una sala da ballo o, peggio, con stivali non sarà mai invitata.
    Con lo stesso intento aumenterà le sue possibilità di essere invitata indossando abiti che mettano in risalto e valorizzino le forme. E' consigliato dunque indossare vestiti piuttosto eleganti, fini e leggeri come pantaloni neri svasati in basso, camicette di seta o top attillati adatti al ballo; eventualmente anche jeans e maglietta, ma mai, in alcun caso, gonne lunghe e larghe che intralciano i movimenti.
    Siate avvenenti, mostrate la vostra disponibilità sistemandovi in un punto facilmente accessibile per cui gli uomini non debbano attraversare tutta la sala per invitarvi.
    Se un uomo vi contatta con lo sguardo non girate subito la testa ma sorridetegli.
    Per essere invitate non supplicate mai con lo sguardo, né siate troppo insistenti, tuttavia non esitate a ricambiare lo sguardo di un ballerino da cui amereste essere invitata o né esitate a sedevi accanto a lui e iniziare una conversazione.
    Non bloccatevi e non scoraggiatevi se non siete invitata per tutta la serata: è normale.
    I ballerini di livello avanzato impiegano diversi anni e molto impegno per arrivare al loro livello. Gli habitués vedono passare nella milonga numerosi principianti sconosciuti, molti dei quali non sono motivati e spariscono dal giro del tango dopo qualche settimana, e dunque per questo non si sognano di perdere una serata con le principianti fin quando non avranno constatato la regolarità della loro presenza, la loro motivazione, i loro progressi.
     

    Buon tango a tutti!
    Giò

    RispondiElimina
  10. Quanto è difficile ballare per noi uominiiii!!!

    PRECEDE_SEGUE e PAUSE

    E' diffusa la tendenza degli studiosi e dei teorici a non fissare regole per il precede_segue: ogni figura, tranne pochissime eccezioni, può essere preceduta e seguita da qualsiasi altra. La scelta è lasciata al cavaliere che valuta al momento cosa eseguire: in base alla posizione della coppia rispetto al traffico sulla pista, in base al  brano o alla frase musicale, in base alle esigenze del linguaggio coreutico che ha un suo alfabeto simbolico, fatto di gesti e di sguardi, di passi e di pause. Nel manuale citato, ad esempio, ad eccezione di una sola figura (l'amaca), tutte le altre iniziano con il piede destro per il cavaliere, il che agevo la la deregolamentazione del precede_segue. 
    Per quanto riguarda le pause e il tempo di esecuzione dei passi, bisogna dire che il valore & (equivalente a mezzo battito) non esiste nel tango argentino. Il quick naturalmente corrisponde ad un battito; lo slow corrisponde a 2 battiti. Fin qui sembra tutto normale. Senonchè, un solo passo può corrispondere a più di uno slow. In pratica, il cavaliere può decidere, nell'ambito di un'esecuzione, di fermarsi e bloccare la dama, magari per introdurre movenze e gestualità sul posto. Il che significa che, anche utilizzando una stessa amalgamazione, due coppie possono dare interpretazioni completamente diverse di un unico brano musicale, solo personalizzando la lunghezza e la collocazione delle pause (intendendo per pausa un passo corrispondente almeno a due slow).  
     
    Buon tango a tutti
    Giò

    RispondiElimina
  11. Caro/a Gio',

    rifletterei diversamente a proposito delle "numerose belle di livello molto alto": queste non si lasciano invitare da un principiante solo se bello, ma se intravedono delle potenzialita', una certa grazia, uno stile ... nel tango la bellezza non conta tanto (almeno per le donne), contano piuttosto l'abilita' e la passion, quest'ultima dote assai rara, indipendentemente dal livello.

    Qaletango

    RispondiElimina
  12. Cara/o Qaletango, credo che le caratteristiche da te enunciate rispecchino molto la condizione femminile ma, aggiungerei, il tutto svanisce se non si riesce a raggiungere quell'empatia che sta alla base di un ottimo rapporto comunicativo.

    Buon tango a tutte/i...

    RispondiElimina

Métempsycose Isabel Camps Laredo Montoneri Gianluca Leone MicMac Giannicola Manuela Anania Sergio La Pigna

Ultime inserzioni