Come miraggio
appare
nell'oceano
senza fine
tra code
di balene
e pesci che svolazzano
l'Itaca del Tango.
Ulisse l'emigrante
sul ponte della nave
che briga e si commuove
al verbo del bandoneon
assieme alla sirena
Penelope siciliana
stringendo
e volteggiando
con baffo
da sparviero
e osando
tra le onde
un vals e una milonga.
Motori e contrabbassi
nell'ipnotico rollio
che mescola
testa e passioni
e invita sui marosi
al magico concerto
di pianoforti e gabbiani
con scrosci di violini
e venti tropicali.
Scivolano passi
svelti
sul petto del traghetto
aperto al nuovo mondo
nel tempo che non passa
nell’insolubile unità
d’aspirazioni e ricordi
in cuori di Tango.
Testo: Fedele Boffoli, 11 aprile 2006
Quadro: Tangoceano 2 (P.A. Cabas)
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