domenica, agosto 26, 2007

Javier Antar y Maria Trubba - El violin de Becho


Quarta esibizione di Javier e Maria al Catania Tango festival
15 agosto 2007

music:
"El violin de Becho" di Alfredo Zitarrosa
Becho toca el violin en la orquesta
cara de chiquilin sin maestra
y la orquesta no sirve no tiene
más que un solo violin que le duele

Por que a becho le duelen violines
que son como su amor chiquilines
becho quiere un violin que sea hombre
que al dolor y al amor no los nombre

Becho tiene un violin que no ama
pero siente que el violin lo llama
por las noches como arrepentido
vuelve a amar ese triste sonido

Mariposa marron de madera
niño violin que se desespera
cuando becho lo toca y se calma
queda el violin sonando en su alma

Porque a becho le duelen violines
que son como su amor chiquilines
becho quiere un violin que sea hombre
que al dolor y al amor no los nombre

Vida y muerte violin padre y madre
canta el violin y becho es el aire
ya no puede tocar en la orquesta
porque amar y cantar eso cuesta
Becho suona il violino nell’orchestra,
faccia di bimbetto senza maestra,
e la orchestra non serve, non ha
più che un solo violino che le duole.

Perché a Becho dispiacciono violini
che sono come il suo amore, bimbetti.
Becho vuole un violino che sia uomo,
che il dolore e l’amore non li nomini.

Becho ha un violino che non ama,
però sente che il violino lo chiama,
nelle notti, come pentito,
torna ad amare quel triste suono.

Farfalla marrone di legno,
bimbo, violino che si dispera.
Quando Becho lo suona e si calma,
resta il violino, suonando nella sua anima.

Perché a Becho dispiacciono violini
che sono come il suo amore, bimbetti.
Becho vuole un violino che sia uomo,
che il dolore e l’amore non li nomini.

Vita e morte, violino, padre e madre,
canta il violino, e Becho è l’aria (melodia)
ormai non può suonare nell’orchestra,
perché amare e cantare, quello costa.

8 commenti:

  1. Più li vedo più me ne innamoro. La bellezza di ballare senza passi prestabiliti, l'amore in ogni movenza, la passione continua, la loro simpatia fuori dalla pista.

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  2. Ballerini non all'altezza da essere considerati maestri... tutte le esibizioni sono state uguali... un mortorio!
    Devo dire che Siracusa quest'anno ha avuto coppie decidesamente migliori. Tutte fantastiche.

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  3. Interessante... quindi per te un maestro è colui che fa salti e piroette nell'esibizione, coreografie da palcoscenico, se si balla al naturale, cosa decisamente più difficile, allora sono dei ballerini da quattro soldi. Ti ricordo che il tango è anche la semplice camminata e un Maestro è colui che sa insegnare quindi almeno spero che il tuo giudizio sia stato dato dopo qualche lezione fatta con loro...
    Di' semplicemente che non ti sono piaciuti perché non ti hanno trasmesso nulla, ma dire che non devono essere definiti maestri fa si che si chiarisca il tuo superficiale concetto del tango.

    E poi perché sempre i soliti confronti da bambini?
    A questo punto si dovrebbero confrontare i ballerini di tutti i festival, a Novembre ci sarà quello a Palermo... mi raccomando facciamo un bel confronto, tutti con le palette in mano perché il tango è appunto questo... giudicare, criticare e sputtanare senza manco metterci la faccia... per te loro non saranno maestri ma per me valgono più di tanti altri che si definiscono tali e sicuramente molto più di te che con tanta leggerezza giudichi persone che non conosci neppure.

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  4. No caro Sergio, Maestro è colui che riesce a trasmettere la propria arte a terzi con passione e professionalità... (ma quando l'hanno!) ...quello che ahimé non ho trovato in loro. Ho fatto anche lo stage con loro e mi dispiace dirlo nuovamente... sono una "palla" anche a lezione. Se può essere utile ti farò sapere anche il livello dei maestri al Festival di Palermo... chissà magari diamo qualche consiglio ad Angelo nella scelta dei Maestri per il prossimo Festival, sperando che siano migliori!

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  5. L'errore in cui è caduto l'amico anonimo è cosa frequente. Si continua a mischiare il concetto di ballerino a quello di maestro. Oppure il concetto di simpatia e affabilità con quello del livello del maestro. Tempo fa pubblicai un post su tale argomento che mi piacerebbe spolverare. E' chiaro poi che in base al gusto, all'esperienza, al proprio "ideale" di tango i pareri possono cambiare. Ma l'invito dovrebbe essere sempre lo stesso: non limitatevi a guardare una coppia ballare perchè possono piacervi ma possono non essere in grado di trasferire il loro bagaglio. Eloquente per me è l'esempio di Susanna Miller che non si esibisce mai ed è una persona sotto l'aspetto umano a dir poco odiosa.
    Un consiglio però: dicci chi sei, firmati, è più carino. Del resto esprimere apertamente le proprie vedute è un gesto di lealtà e di coerenza. Parola di un rompipalle.

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  6. Il mio modesto parere sarà una goccia nel mare....io li ho trovati molto eleganti e dolci nei movimenti, ho fatto qualche lezione con loro e mi sono trovata benissimo..umani, disponibili con il sorriso..sempre (non è scontato tutto ciò... perchè sono lì per insegnare...). E se verranno di nuovo per uno stage lo farò, mi piace il loro stile. Parola di milonguera.

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  7. Sebbene ci siano maestri piu` "blasonati",spesso piu` nel nome che non nei fatti,credo che Javier e Maria facciano la loro bella figura quando ballano,e ritengo che per eleganza ed interpretazione hanno poco da invidiare ad altri.parere personale ovviamente.

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  8. Ho partecipato ad una lezione di taller coreografico al CTF2007 che ha rivoluzionato il mio modo di ascoltare il tango.
    Javier e Maria sono rimasti una buona mezz'ora a spiegare cos'è una coreografia, come la si costruisce all'interno di una frase musicale, capire come l'autore del brano faccia dialogare la partitura con una serie di domande e risposte.
    Ascoltando un brano individuavano gli accenti e provavamo cambi di ritmo esaltando gli stessi.
    Notavano le nostre difficoltà nell’ eseguire tali cambi e, con molta umiltà, cercando di adattarsi alla platea cui si rivolgevano, hanno proposto di cambiare passo. Abbiamo respinto in coro reputando importantissimo ciò per cui si era fino a quel momento sputato sangue. Un sorriso e la gioia nel vedere tangheri che davano importanza alla musica e non alle sequenze è stata la loro contro-risposta.
    La coreografia da loro proposta in pochi sono riusciti a riprodurla in toto, io quasi per nulla, la memoria non mi accompagnava, ma ero comunque soddisfatto.
    Siamo usciti dalla sala entusiasti e, corsi dall'organizzatore, senza esserci messi d''accordo l'uno con l'altro, abbiamo manifestato soddisfazione e fatto i complimenti riguardo la grande professionalità dimostrata da questa splendida coppia.

    Così come ha evidenziato Aliento (anche un orologio fermo ha le lancette che segnano l’orario giusto due volte al giorno… :-P) l’’anonimo, e farebbe bene a rimanere tale, non ha ben chiara la differenza tra un buon maestro e un buon esecutore.

    Concludo dicendo che…
    di persone che non usano la mente e non hanno neppure il coraggio di mostrare la faccia il mondo ha sempre meno bisogno, figuriamoci una milonga o un blog.

    Grazie Javier... Grazie Maria...
    Che le sacadas vi assistano sempre :-)

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