mercoledì, marzo 25, 2009

El Encopao - O.Pugliese / E. Dizeo

Con piacere voglio condividere con voi alcune impressioni su un bel brano che raramente sentiamo e balliamo in milonga.
Il brano in questione si intitola “El encopao” 1942 Musica: Osvaldo Pugliese Testo: “Enrique Dizeo
Le differenti versioni che spesso vengono musicalizzate sono quella dell’Orc. Enrique Rodriguez canta A. Moreno (la mia versione preferita), che comunque non ha nulla da invidiare alla versione dal maestro A. Troilo, canta Francisco Fiorentino.



El Encopao letteralmente tradotto in “l’ubriaco” (l’uomo della bottiglia), nel testo si legge “...loro non sanno cosa mi è successo, ma pretendono di poter sapere tutto, ma a me poco importa...” la visione di una persona che si rifugia in un drink ha le sue ragioni, ma soprattutto il fatto che “...a lei poco importa se vivo in questo stato…disorientato tra i drinks ed i ricordi..per l’amore della mia vita
L’orchestra di Rodriguez inizia questa melodia usando il piano per marcare il tempo, mentre il bandoneon ed i violini suonano attorno con una forte candenza, come a ricreare l’atmosfera struggente del testo, la voce di A. Moreno suona quasi come un pianto di dolore di una persona persa abbandonata nell’alcool. Questo rende l’interpretazione di Rodriguez + Moreno, secondo il mio modesto parere, ancora + intenso e più attinenye al contenuto del testo.
Nella versione diretta da Troilo con la voce di F.Fiorentino che canta in maniera più morbida e con molte più pause, come se la voce stessa decidesse i tempi e l’orchestra aspetta per lui.
Due versioni differenti, ma belle entrambe!!

Me llaman El Encopao
los que no saben
lo que me ha pasao

y me ven hecho un cualquiera...

¡Que digan lo que digan,

que ya no me hace mella!

Me llaman El Encopao
como si el que anda así pierde el honor

y no piensan que el que mata

su rabia entre unas copas

tiene su razón.

¡Total, qué le importa a ella
que viva como yo vivo!

Siempre metido en el boliche de esa esquina

que ha dejado de ser linda
por su olvido.

¡Total, qué le importa a ella
que viva como yo vivo!

Mareado de caña y de recuerdos,
noche y día,
día y noche, por su vida que es mi amor.

Me dicen El Encopao
y no es mentira que voy mal rumbeao...

¡Todo por una morocha
que me marcó una güeya
de penas y de sombras!
Me llaman El Encopao

pero conmigo nadie va a jugar
porque los hombres se encuentran

y entonces cara a cara hay que corajear.


Buon tango
Giannicola :)

5 commenti:

  1. ho dimenticato una bella versione strumentale, del grande maestro O.Pugliese in un concerto del 1985 nel grande Teatro Colon di Buenos Aires.
    Se conoscete altre versioni dello stesso brano, fatecelo sapere... grazie

    RispondiElimina
  2. Io adoro Pugliese, in tutte le salse, e non mi va di scegliere tra le due versioni. Mi piacciono entrambe!

    Il testo di questo brano è molto bello e molto ha da dire, come tanti testi di tango.
    Tante, troppe volte ci si arroga il diritto di commentare le vite degli altri, facendo del pettegolezzo una verità, della maldicenza una prassi consolidata. Mi piace la frase Que digan lo que digan, que ya no me hace mella! E' molto triste, ma anche vera. Alla fine l'unico modo per sopravvivere alle "malelingue" è vestire la corazza dell'indifferenza.
    La gente dovrebbe imparare a tacere, invece di parlare di ciò che non sa. Dovrebbe avere il tatto di rispettare l'essere umano che c'è dietro un comportamento, un atteggiamento, un silenzio, una bottiglia...
    Invece si tende a chiacchierare, chiacchierare, chiacchierare degli altri, quando ci sarebbe tanto bisogno di guardare dentro se stessi.

    Come ho scritto un paio di giorni fa ad un amico, durante una riflessione, La gente è un'entità così indefinita per me da smarrirne finanche il contorno e quindi Que digan lo que digan!

    RispondiElimina
  3. Caro giannik, anche se ne abbiamo già parlato in privato, scrivo questo commento così come mi hai chiesto…
    Intanto una piccola precisazione… quando siamo davanti ad un pezzo cantato di qualsiasi genere, che sia tango, lirica, leggera o che so io, la musica sempre sempre sempre è asservita al testo! A testimonianza di ciò, infatti, a livello di prassi compositiva prima si scrive il testo e successivamente la musica, in secondo luogo la musica sottolinea la parola e la asseconda, proprio perché la parola ha una sua prosodia metrica fatta non solo dagli accenti delle parole ma soprattutto dalle prese di fiato e dall’interpretazione che il cantante vuole realizzare… per questo,se estrapolassimo la musica di un pezzo cantato, la stessa musica risulterebbe al nostro orecchio ‘incompleta’, così come se ascoltassimo una colonna sonora di un film, sicuramente ci piacerebbe, ma anch’essa risulterebbe mancante di qualcosa… Dipende dalla natura stessa del pezzo che ascoltiamo… ognuno ha una sua genesi, che ha ragion d’essere!!!

    Metto velocemente a confronto le due interpretazioni senza scendere troppo per il sottile….

    Rodriguez + Moreno = l’orchestra ha un incedere chiaro, netto e ben asseconda la voce. Moreno ha una voce piena, calda, con degli ‘sfumati’ sulle parole-chiave del pezzo direi a dir poco fantastici…

    Troilo+Fiorentino = l’orchestra è molto languida, sembra, con il suo incedere ‘senza tempo’ definito, un ubriaco che cammina. Fiorentino ha una voce troppo nasale (come si dice in gergo ‘schiacciata’), che non gli permette di giocare con la sua voce e di dare carattere alla sua interpretazione e al tango stesso…

    Io propendo assolutamente per la versione di Rodriguez con Moreno, perché, al di là della tristezza che si evince dalle parole, il connubio interpretazione orchestrale-voce, mi trasmette un senso di apertura, di miglioramento della condizione di questo ubriaco per amore, un messaggio di speranza che colgo dalla decisione con cui il tango viene suonato e cantato, mentre in quella di Troilo con Fiorentino trovo una estrema languidità, un ripiegamento in se stesso e una sorta di involuzione, che non mi fa ben sperare sulla fine che farà questo uomo innamorato…

    Questo è il bello dell’essere umano… ognuno vede nell’altro o nelle forme artistiche una ‘proiezione’ di parti di se stesso e ne fa una propria ‘lettura’ in base a ciò che si è… ma non dimentichiamo che esistono fattori oggettivi che ci guidano verso queste ‘scoperte’ !!!!

    RispondiElimina
  4. Complimenti Giannicola! Post veramente bello!

    RispondiElimina
  5. Ragazzi, questo Sabato siete tutti invitati alla Milonga Municipal ... ingresso libero!
    http://hastalamilonga.wordpress.com/2009/04/27/sabato-2-maggio-milonga-municipal/

    e ovviamente anche al Seminario di Tango con Javier Guiraldi

    http://hastalamilonga.wordpress.com/2009/04/20/6-17-maggio-seminario-di-tango-con-javier-guiraldi-2/

    Hasta la milonga, siempre!

    RispondiElimina

Métempsycose Isabel Camps Laredo Montoneri Gianluca Leone MicMac Giannicola Manuela Anania Sergio La Pigna

Ultime inserzioni