lunedì, luglio 16, 2007

Scarpe da tango e tango delle scarpe

Piccolo profilo professionale delle scarpe da Tango
di P. Müller


1) Le scarpe da ballo, da Tango devono calzare perfettamente. Devono aderire completamente al nostro piede per non strusciare ad esempio sulla pelle che produrrebbe fastidiose vesciche, che fanno stare a riposo il/la ballerino/a per almeno 8-10 giorni.

Esistono tre tipi di piedi che determinano spesso anche una larghezza diversa dello stesso:

a) il tipo greco dove il secondo dito è il più lungo

b) il tipo egiziano dove l’alluce è il dito più lungo

c) il tipo quadrato dove tutte le dita sono lunghi uguale

La forma della scarpa perciò deve rispettare la forma naturale del nostro piede per impedire sviluppi dolorosi come l’infiammazione all’articolazione metatarsofalangeo. Quindi ogni scarpa fatta a mano e su misura è la scarpa ideale; possiamo scegliere, però, una che ha la forma più simile al nostro piede. A questo punto dovremmo augurarci che tutte le ditte di scarpe da ballo comincino a produrre i loro modelli secondo la larghezza del piede, un fatto che da qualche tempo avviene da parte di alcune di loro.

2) Per un consumatore tanguero standard sono da evitare tutte le scarpe

a) con pagliette, in quanto graffierebbero la scarpa del/la compagno/a di ballo.

b) di cuoio laccato, che, anche se trattato con una crema antiaderente che funziona per un paio di ore, fa si che le nostre scarpe si appiccichino a quelle del/la nostro/a partner frenando i movimenti.

c) Di cuoio scamosciato che di nuovo frena il movimento.

d) Il cuoio esterno ideale dovrebbe essere semplicemente liscio.



3) Per i ballerini di solito la scarpa è chiusa mentre per le ballerine, oltre al modello simile a quello degli uomini ideale per l’insegnamento, esistono tantissimi modelli con lacci incrociati sul collo del piede, con un laccio singolo intorno alla caviglia e così via. Nuovamente è molto importante che nessun laccio o parte della scarpa impedisca il movimento articolare (come nel caso del laccio intorno al collo del piede) e non prema sul tendine d’Achille per non causare nel primo caso una rigidità articolare e nel secondo una fastidiosa infiammazione tendinea. Se scegliete un modello con cuciture (a due colori) assicuratevi che non premano sul vostro piede: dovrebbero avere un rivestimento interno.

4) Per trovare la scarpa giusta dovremmo andare a comprarla il pomeriggio o la sera, quando i nostri piedi sono un po’ gonfi e quindi sono come qualche ora di ballo e la circolazione sanguigna è aumentata notevolmente. Attenzione però d’estate quando questo avviene già verso mezzogiorno. Normalmente le scarpe da ballo si comprano di una misura più piccola della solita, in quanto non hanno o non devono avere un bordo. Ciò assicura sia la sensibilità tra i piedi dei ballerini che, toccando, comunicano passi o arresti di movimento sia la “deformazione” naturale della scarpa nuova al piede.

5) Normalmente la suola deve essere di cuoio (anche se più avanti vedremo altre opzioni) per assicurare il “pivotare” (girare su se stesso) liberamente. Le suole di gomma, con profilo, servono ad aderire al massimo al pavimento (scarpa da ginnastica), ma bloccano il piede sul posto, quando la parte superiore del corpo balla girando. Sono possibili, in questo caso, danni gravosi al ginocchio (lesioni al menisco mediale e al legamento incrociato anteriore).

In ogni caso oggi giorno esistono tre tipi di suola per la scarpa da Tango:

a) la suola di cuoio per un pavimento “normale”, di mattonelle, ottimo anche per le piste da ballo all’aperto.

b) di bufalo (da raschiare con un apposito raschietto) per un pavimento di legno, di marmo molto liscio, indicato solo per le piste da ballo all’interno

c) di plastica liscia per un pavimento ruvido, di pietra, di strada e nei teatri dove ce n’è uno per la danza classica, ciò per non scivolare e per le piste da ballo all’aperto

In genere un/a ballerino/a appassionato/a professionale possiede tutte e tre le varietà per essere preparato ad ogni tipo di pavimento. Ricordiamoci che un pavimento o scarpa eccessivamente liscio impedisce una guida sicura, mentre un pavimento o scarpa eccessivamente ruvido mette in pericolo il ginocchio del/la ballerino/a.

6) La parte della scarpa sotto l’arco del piede deve essere rigido per assicurare che il metatarso non ceda, mentre si pivota. Senza questo sostegno avviene una iperflessione che frequentemente porta ad una infiammazione delle articolazioni tra il metatarso e le prime falangi e purtroppo nel ballerino assiduo può diventare cronico. Anche qui l’iter della guarigione si profila lunga e difficile: l’articolazione rimane molto dolorosa anche nella vita quotidiana.

7) Sotto l’avanpiede, nelle scarpa, ci dovrebbe essere un leggero cuscinetto incorporato sotto la suoletta interna o separatamente posizionato dal/la ballerino/a. Il suo uso aiuta ad evitare l’infiammazione, sopra descritta, delle articolazioni metatarsofalangei rialzando il centro dell’avanpiede ed impedendo la sua iperflessione nell’alzare il tallone/tacco. Per un piede sano viene consigliato il posizionamento all’indietro delle descritte articolazioni, mentre per un piede già infiammato è opportuno posizionarlo direttamente sotto le articolazioni.

8) Il piede, oltre a segnalare un eccessivo ed errato uso dell’avampiede con l’infiammazione, può farlo anche creando il famoso “callo da ballerino/a” che non è nient’altro che un naturale cuscinetto metatarsale calloso che si forma davanti al secondo, terzo e quarto dito. Ovviamente ogni callo è indicativo di un eccessivo ed innaturale uso e duole. Deve essere perciò tolto (meglio dal specialista) e corretto l’uso del piede.

9) Il tacco della scarpa per la ballerina in genere è alto tra 4 a 8 cm e per il ballerino tra 3 a 5 cm. La vostra scelta del tacco dipende da diverse ragioni. Dipende ad esempio da:

a) se siete abituati all’altezza scelta

b) se la usate per imparare/insegnare (scegliete un tacco basso e più largo)

c) se una ballerina balla da uomo (scegliete un tacco basso e più largo)

d) se siete principianti e cercate ancora il vostro equilibrio nella coppia danzante

e) se le articolazioni metatarsofalangei sono già doloranti o se volete tonificare la muscolatura dei polpacci (importante per i professionisti) è meglio abbassare il tacco
Le scarpe richiedono una certa manutenzione. Per pulirle meglio usare una crema neutra senza colore in quanto essa, ballando, si appiccica ai pantaloni del/la vostro/a partner. Alcuni giurano che una crema per le mani alla glicerina dà i migliori risultati per il nutrimento del cuoio e la lucentezza della scarpa. Se volete usare scarpe laccate applicate prima un fluido apposito che impedisca il loro “appiccicarsi” ad altre scarpe, ma attenzione ciò può andare bene solo per un paio di ore!! Anche le opinioni su come mantenere la forma anatomica delle scarpe sono diverse: alcuni usano forme lignee, altri carta di giornale appallottolate (che inoltre assorbe l’umidità formatosi nella scarpa dopo una serata da ballo) Ovviamente per le scarpe con la suola di bufalo è necessario un raschietto per preparare di nuovo il cuoio scamosciato della suola.

1 commento:

Métempsycose Isabel Camps Laredo Montoneri Gianluca Leone MicMac Giannicola Manuela Anania Sergio La Pigna

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